Alberto Manzi: libri
Appunti su Alberto Manzi, lo scrittore della "terra di mezzo", fra antica e nuova letteratura per l'infanzia. Breve spiegazione dei romanzi più noti di Alberto Manzi (2 pagine formato doc)
ALBERTO MANZI: LIBRI
Lo scrittore della “terra di mezzo” (fra antica e nuova letteratura per l’infanzia): Alberto Manzi.
I romanzi più noti di Alberto Manzi sono in ordine di pubblicazione Grogh, Storie di un castoro, Testarossa, Orzowei e La luna nelle baracche.
Testarossa racconta la storia di un gruppo di ragazzi alla ricerca della principessa, simbolo della pace e dell’amore l’autore avverte sempre i lettori che si tratta di immaginazione, un intento puramente manzoniano gli elementi della natura partecipano attivamente, essi hanno reazioni umane l’autore si serve di una dimensione extrastorica, l’eternità la principessa riesce a compiere miracoli, coloro i quali escono dal suo palazzo sono sempre felici ecco perché la sua scomparsa è un dramma il contraltare della principessa è la strega ma tra le due non esiste una vera lotta la strega dinanzi alla principessa è impotente e non potrà mai vincere alla fine la principessa verrà liberata e si scopre che il suo amico devoto non è alto che la fanciullezza, Testarossa, personificazione di questa età a differenza di Pinocchio di Collodi che cresce Testarossa non ha bisogno di crescere perché l’innocenza va a braccetto con l’amore. Il linguaggio appare poetico i capitoli non sono mai molto lunghi perché l’attenzione del bambino non può essere costretta a lungo da un punto di vista pedagogico l’ironia serve a sdrammatizzare e a calmare la tensione.
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ALBERTO MANZI: ROMANZI
Grogh, storia di un castoro. E’ una storia di pura poesia, che può essere letta da chiunque il romanzo risulta complesso e ha tre chiavi d’interpretazione
1) La chiave della socialità, della democrazia, della libertà: questo è il tipico esempio di una società in cui l’individuo non sovrasta mai il gruppo il capo è democratico ma è la massa la protagonista della storia, il gruppo dei castori ® bisogna costruire una nuova diga e per questo il gruppo ha scelto Grogh come capo quando la diga è terminata non c’è più bisogno del capo ed è allora compito dell’anziano Turk farlo capire a Grogh la sua missione si è conclusa e Grogh lo capisce grazie ad un senso innato di giustizia le decisioni si ritorna a prenderle per maggioranza nella comunità dei castori il tempo è segnato dal fluire delle stagioni, proprio come accade nei piccoli paesi del Sud.
2) La chiave della sopravvivenza, un altro cardine dell’ispirazione di Manzi: la vita è lotta la foresta è crudele e bisogna andare avanti.
3) La chiave dei sentimenti umani Grogh rappresenta l’affermazione di valori come la solidarietà, l’amicizia, la religiosità.
Grogh rappresenta il tempo in cui l’individuo sente maggiormente la sua matrice divina ® in realtà queste interpretazioni si intersecano tra di loro. Lo scrittore non usa affatto elementi retorici il romanzo si rivela linguisticamente fluido, senza cadute di ritmo, pagine noiose e differenze di tono.
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ALBERTO MANZI: ORZOWEI
Orzowei. Orzowei è la terza tappa dell’avventura narrativa di Manzi con questo romanzo entriamo nel regno della vita il tema della sopravvivenza è sempre in primo piano assieme ai valori umani la storia si fonda sul conflitto razziale: un ragazzo bianco viene ritrovato ed allevato da una tribù che un giorno lo scaccia, si rifugia presso un villaggio di bianchi ma avverte ostilità, infine trova accoglienza presso una tribù di busheman dove conoscerà Pao, la sua guida spirituale; dopo mille peripezie e una battaglia finale Orzowei poterà la pace negli animi.
L’inizio del romanzo è un susseguirsi di avventure, la parte centrale è più dedicata all’educazione del ragazzo, la terza parte è un crescendo di violenza che finisce col concludersi pacificamente. Anche qui il linguaggio è poetico, gli uomini della foresta parlano per immagini le frasi sono sempre nitide e concise.