Musica strumentale barocca
Relazione sulla musica strumentale del 600. Caratteristiche, compositori principali e forme del primo Barocco (14 pagine formato doc)
MUSICA STRUMENTALE BAROCCA
La musica strumentale dal ‘600. barocco
Gli strumenti e la musica strumentale - La musica strumentale ebbe inizio dal Rinascimento, ciò però non sarebbe avvenuto se nel medioevo non si fosse praticato l’ uso degli strumenti come raddoppio o sostitu-zione alle voci nelle composizioni polifoniche. Questa pratica era comune nelle frottole e nei madrigali.
Le composizioni strumentali erano comunque legate alle composizioni vocali ancora nel ‘500, come ad esempio le frottole intabulate per liuto, ovvero la trascrizione della frottola da vocale a composizione per liuto.
Barocco musicale, riassunto
MUSICA BAROCCA CARATTERISTICHE
Le forme strumentali. Le forme strumentali di questo periodo furono numerose e varie, spesso con nomi con-traddittori. L’ incertezza sul termine esatto da usare per nominare una forma fece si che una forma musicale poteva avere più nomi differenti. Willy Apel compilò una distinzio-ne su quattro forme:
• composizioni derivate da modelli vocali ed in contrappunto imitato (ricercare, canzo-na, fantasia, fuga)
• composizioni in stile improvvisato (toccate, ricercari)
• composizioni per ballo
• composizione su variazioni (partite, passacaglie e ciaccone, versetti, corali)
In contrappunto imitato (composizioni derivate da modelli vocali ed in con-trappunto imitato)
Furono il ricercare, la canzona e la fuga. Il ricercare realizzò la forma di contrappunto più severa, ovvero senza scale modali, senza modulazione e di forma costituita da più sezioni concatenati. I ricercari svolge-vano soggetti differenti. Da destinare all’ organo o al clavicembalo. Andrea Gabrieli e Frescobaldi ne scrissero di rilevanti, ma la somma opera sul ricercare è nell’ Offerta musicale di Bach.
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MUSICA BAROCCA COMPOSITORI
La canzona strumentale nacque all’ inizio del secolo XVI come trascrizione per stru-mento della chanson parigina. Alla fine del secolo completò un processo di svincola-mento dalla forma vocale e divenne autonoma. Di questa forma si apprezzano la vivaci-tà, la spigliatezza e l’ alternarsi di sezioni contrastanti per ritmo e scrittura. Destinata all’ organo o al clavicembalo, la chanson strumentale durò fino alla metà del secolo XVII.
Inizialmente il termine fuga era associato come sinonimo alla forma del canone. Dopo metà del secolo XVII indicò la forma strumentale di contrappunto imitato più complessa, ricca e virtuosa. Adottò le scale modali e le modulazioni. La fuga solitamente si compo-ne di:
• esposizione: si presenta il tema chiamato soggetto, poi ripreso da un altra voce chia-mata risposta. Durante la risposta, alla prima voce si esegue il controsoggetto. Ciò av-viene anche con la terza voce e con la quarta.
• i divertimenti o episodi: basati su soggetto e controsoggetto vengono sviluppati.
• lo stretto: la risposta inizia prima che il soggetto venga completamente eseguito, dan-do un senso di incalzare verso la fine della fuga.
• il pedale: modulo conclusivo, basato su pedale di tonica o dominante.