Sidereus Nuncius
Breve sintesi dell'opera di Galileo Galilei: l'osservazione della luna, le stelle e i satelliti medicei (4 pagine formato doc)
All'inizio del trattato abbiamo una dedica fatta a Cosimo II de' Medici, a cui non dedica sono la prefazione del libro ma anche gli Astri da lui scoperti, ovvero satelliti, che stavano in orbita intorno a giove come la luna intorno alla terra.
Come il titolo che ho proposto per la tesina, Galileo l'ha proposto nel suo libro, Sidereus Nuncius, nella quale ci propone all'osservazione e alla contemplazione grandi cose, da lui scoperte, ma che nell'universo sono sempre esistite.
Egli esegui numerose osservazioni grazie al microscopio che lui stesso perfezionò. E primamente vide la luna, come se distasse da lui solo due raggi terrestri. Affinché chiunque con poca fatica possa farsi certo dell'ingrandimento dello strumento, tracci il contorno di due circoli o due quadrati di carta, di cui l'uno sia quattrocento volte maggiore dell'altro; il che sarà quando il diametro del maggiore avrà lunghezza venti volte più grande del diametro dell'altro: poi guardi insieme da lontano le due superfici infisse alla stessa parete, la minore con un occhio posto al cannocchiale, la maggiore con l'altro occhio, libero.
Senza fatica infatti questo si può fare nel medesimo tempo, tenendo aperti tutti e due gli occhi: entrambe le figure appariranno allora della stessa grandezza, se il cannocchiale moltiplicherà gli oggetti secondo la proporzione voluta.
Come il titolo che ho proposto per la tesina, Galileo l'ha proposto nel suo libro, Sidereus Nuncius, nella quale ci propone all'osservazione e alla contemplazione grandi cose, da lui scoperte, ma che nell'universo sono sempre esistite.
Egli esegui numerose osservazioni grazie al microscopio che lui stesso perfezionò. E primamente vide la luna, come se distasse da lui solo due raggi terrestri. Affinché chiunque con poca fatica possa farsi certo dell'ingrandimento dello strumento, tracci il contorno di due circoli o due quadrati di carta, di cui l'uno sia quattrocento volte maggiore dell'altro; il che sarà quando il diametro del maggiore avrà lunghezza venti volte più grande del diametro dell'altro: poi guardi insieme da lontano le due superfici infisse alla stessa parete, la minore con un occhio posto al cannocchiale, la maggiore con l'altro occhio, libero.
Senza fatica infatti questo si può fare nel medesimo tempo, tenendo aperti tutti e due gli occhi: entrambe le figure appariranno allora della stessa grandezza, se il cannocchiale moltiplicherà gli oggetti secondo la proporzione voluta.