Il Settecento tra riforme e rivoluzioni

Il settecento, il secolo riformatore: le guerre, le riforme, i nuovi equilibri in Italia, l'ascesa della Prussia, l'Austria imperiale, la scomparsa dello Stato polacco, la Francia come uno stato povero e la monarchia parlamentare in Gran Bretagna (5 pagine formato docx)

Appunto di moijta

IL SETTECENTO TRA RIFORME E RIVOLUZIONI

Il settecento riformatore.


1.    Le guerre
-    Il Settecento era iniziato con il cambio dinastico in Spagna e con la perdita di tutti i suoi possedimenti in Europa, passati all’Austria  il re Filippo V cercò di recuperare almeno i territori italiani ma un’alleanza formata da Austria, Francia, Gran Bretagna e Province Unite lo costrinse a rinunciare  nel 1733 scoppiò la guerra di successione polacca e il trono andò nelle mani di Augusti III di Sassonia.
-    Molto significativi furono i cambiamenti italiani: in Toscana morì l’ultimo discendente dei Medici, gli subentrò Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa d’Asburgo alcuni territori lombardi passarono ai Savoia Parma e Piacenza, già sotto i Farnese, passavano sotto l’Austria l’Italia meridionale tornava indipendente con Carlo di Borbone, figlio di Filippo V.
-    Nel 1740, alla morte di Carlo VI, scoppiò la guerra di successione austriaca l’imperatore, non avendo figli maschi, attribuiva il trono alla figlia Maria Teresa, derogando la legge salica tutti gli Stati accettarono ma alla morte dell’imperatore ritirarono l’accordo la guerra scoppiò con l’invasione della Slesia da parte di Federico II di Prussia e con la proclamazione di Carlo Alberto di Baviera ad imperatore al fianco di Maria Teresa si posero la Gran Bretagna, il regno di Sardegna, la Russia, mentre la coalizione avversaria era Prussia, Francia e Spagna la guerra si concluse con la pace di Aquisgrana e Maria Teresa rimase a capo dei possedimenti austriaci, la corona imperiale andò al marito Francesco e la Slesia al re di Prussia a Parma e a Piacenza si installava un’altra dinastia cadetta borbonica con Filippo.

Schema sulla Rivoluzione industriale

IL SETTECENTO RIFORMATORE

-    Nel 1756 fu la volta della guerra dei Sette anni si ebbe un rovesciamento delle alleanze che portò la Francia a coalizzarsi con l’Austria e la Prussia con la Gran Bretagna la guerra conobbe fasi alterne e si concluse con la pace di Parigi che confermava la Slesia alla Prussia e assegnava il Canada e l’India francese alla Gran Bretagna.
-    Le guerre avevano introdotto molteplici elementi di novità: la Russia era entrata stabilmente nel sistema delle alleanze europee, la Prussia aveva difeso militarmente la propria esistenza, l’impero coloniale francese era scomparso, l’Italia non era più sottoposta a dominazione straniera tutte queste guerre combattute prima della Rivoluzione francese erano dettate dalla ragion di Stato e da motivazioni economiche la guerra si fece più tecnica, basata sulle strategie e sui piani militari, diminuirono i saccheggi si fece di tutto perché la guerra fosse considerata solo una parentesi necessaria e dolorosa.

RIFORME DEL 700

2.    Le riforme
-    Il Settecento fu per l’Europa un periodo di riforme ci si è chiesti le motivazioni di queste riforme esse vanno dal garantire allo Stato introiti fiscali alla necessità di far fronte al mercato divenuto ormai mondiale diventava necessario rendere tutti i sudditi uguali dal punto di vista fiscale eliminando i privilegi della nobiltà e della Chiesa, promuovere lo sviluppo, favorire la libera imprenditorialità furono riformate le amministrazioni locali, fu rinnovato il sistema educativo, furono ridotte le immunità dei chierici i concordati che alcuni sovrani stipularono con la Chiesa portarono alla riduzione della proprietà ecclesiastica fu sancita l’uguaglianza dei sudditi dinanzi al sovrano a prescindere dalla confessione religiosa.

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