L'Italia preromana
L'Italia dell'età del Bronzo e l'età del Ferro, i primi frequentatori dell'Italia meridionale, le trasformazioni dell'Italia centrale (2 pagine formato doc)
Nella
penisola italiana si assiste, nell'arco di due millenni, dal III al
I millennio a.C., ad uno sviluppo di notevoli proporzioni.
L'Italia nell'età del Bronzo si contraddistingue per la sua uniformità. I siti risultano dislocati un po' ovunque, ma in numero prevalente lungo la dorsale montuosa che la percorre da nord a sud: tale cultura è stata denominata "appenninica". Un fenomeno che si realizza in quest'età è l'incremento demografico. Il numero degli insediamenti si riduce, mentre quelli che sopravvivono si estendono, cosa che implica uno sfruttamento più intensivo delle risorse disponibili. Questo fenomeno è evidente nella cultura "terramaricola", che si sviluppò nella pianura emiliana a sud del Po tra il XVIII ed il XII secolo a.C.
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Tra l'età
del Bronzo Medio e la prima età del Ferro si passa da una
situazione caratterizzata dalla presenza di una miriade di gruppi
umani di piccole dimensioni
al sorgere di forme
complesse di organizzazione proto-statale.L'Italia nell'età del Bronzo si contraddistingue per la sua uniformità. I siti risultano dislocati un po' ovunque, ma in numero prevalente lungo la dorsale montuosa che la percorre da nord a sud: tale cultura è stata denominata "appenninica". Un fenomeno che si realizza in quest'età è l'incremento demografico. Il numero degli insediamenti si riduce, mentre quelli che sopravvivono si estendono, cosa che implica uno sfruttamento più intensivo delle risorse disponibili. Questo fenomeno è evidente nella cultura "terramaricola", che si sviluppò nella pianura emiliana a sud del Po tra il XVIII ed il XII secolo a.C.
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