Illuminismo francese: Montesquieu, Voltaire e Rousseau

Il contesto storico dell'illuminismo francese, Montesquieu, Voltaire e Rousseau (3 pagine formato doc)

Appunto di valiiina

ILLUMINISMO FRANCESE: MONTESQUIEU, VOLTAIRE E ROUSSEAU

L’eredità galileiana: Nato in Francia, l’Illuminismo, dominò e si diffuse a partire dal 1750.

Il termine Illuminismo significa che attraverso i lumi della ragione si voleva diffondere tutto il reale. Occorre ricordare Galileo, aveva basato la scienza sul metodo sperimentale, non bisogna mai accettare le cose superficialmente ma sempre metterle al dubbio della ragione. Gli illuministi avevano una fiducia illimitata nella razionalità, la ragione può garantire la conoscenza ed il controllo del mondo.

Valori innovativi dirompenti elaborati dalla classe borghese: Gli illuministi avevano sostituito un atteggiamento dogmatico con un atteggiamento laico rivendicando dunque le istituzioni quali la Chiesa, le monarchie pretendendo che avrebbero potuto migliorare e rinnovarsi. Gli illuministi credevano nel costante progresso e la felicità era come fine ultimo.

ILLUMINISMO: RIASSUNTO

Gli illuministi affermarono che la ragione è patrimonio naturale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni, e che i valori basilari della morale erano la tolleranza e la libertà. Le tesi illuministe però si collocavano solo nell’aristocrazia. La conseguenza di questa morale era il cosmopolitismo: la ragione non deve conoscere differenze geografiche; l’illuminista aspirava alla pace tra tutti i popoli. Riguardo la scienza dicevano che doveva basarsi sull’esperienza.
Contro l’oscurantismo dell’antico regime: Tutto ciò che gli illuministi contestavano era racchiuso nell’espressione antico regime, la triade del potere (monarchia, aristocrazia feudale, clero).

Illuminismo francese: Voltaire, Rousseau, Diderot e Montesquieu

ILLUMINISMO: CARATTERISTICHE

Gli illuministi erano i rappresentanti della borghesia emergente; limitazioni economiche, politiche e di costume erano intollerabili. Gli accordi però erano poco chiari: la censura impediva la libera espressione di pensiero, l’intolleranza aveva insanguinato la Francia. Con una Lettera de cachet il re poteva arrestare chiunque, certe carriere erano sbarrate. C’erano poi i vincoli economici: il re aveva il monopolio di molte fabbriche e nessun privato poteva investire in questi settori. Dazi e dogane impedivano la libera circolazione delle merci. L’80% della popolazione era formato da contadini che viveva di autoconsumo con scambi attraverso il baratto. Gli illuministi chiamavano oscurantismo l’atteggiamento di chi difendeva “il vecchio” (Francia) contro “il nuovo” (monarchia parlamentare inglese).

VOLTAIRE ILLUMINISMO

I tre grandi Montesquieu, Voltaire, Rousseau: Gli illuministi possono essere distinti in due generazioni. Nella prima troviamo Montesquieu. Il massimo successo lo ebbe quando scrisse Lo spirito delle leggi, un’opera in più volumi animata da due fili conduttori: il primo quello che ha fatto guadagnare all’autore il titolo di “Padre della sociologia” mentre il secondo è l’avversione al dispotismo identificato nelle monarchie russa, cinese e ottomana. Qui si trova la “divisione dei poteri” (esecutivo, legislativo, giudiziario).
Riguardo la produzione di Voltaire ricordiamo il Saggio sui costumi, uno studio che inaugura un nuovo metodo storiografico. Il fine che egli attribuiva alla politica era la felicità pubblica. Denunciò inoltre l’intolleranza cristiana.
Alla seconda generazione appartiene invece Jean-Jacques Rousseau il quale dice che il male nasce dall’abbandono dello “stato di natura” che ha creato la disparità tra ricche e poveri, tra deboli e potenti. Nel contratto sociale modifica questa versione e dice che gli uomini devono creare una specie di democrazia diretta garantendo l’affermazione del diritto. Dice che la democrazia nasce perché ciascun uomo rinuncia a qualcosa per garantire una società serena. Scrive un romanzo pedagogico, l’Emilio, in cui vengono tracciati i fondamenti della pedagogia moderna: il bambino deve restare bambino, l’attività riflessiva deve essere sollecitata solo nell’adolescenza.