La prima guerra mondiale
Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea, l’Italia dalla neutralità all'intervento, la grande strage, la guerra nelle trincee, la nuova tecnologia militare, l’Italia dalla neutralità all'intervento(formato word pg 4) (0 pagine formato doc)
LA PRIMA GUERRA MONDIALE LA PRIMA GUERRA MONDIALE Dall'attentato di Sarajevo alla guerra europea A Sarajevo, capitale della Bosnia, il 28 giugno 1914, uno studente bosniaco di nome Gavrilo Princip e appartenente ad un'organizzazione irredentista che aveva la sua base operativa in Serbia, uccise l'erede al trono d'Austria, l'arciduca Francesco Ferdinando, e sua moglie.
Fu questa la causa occasionale dello scoppio della guerra; un conflitto che avrebbe segnato una svolta decisiva nella storia dell'Europa e del mondo, ridisegnando i confini e mutando i rapporti di forza fra gli Stati, trasformando la stessa società, aprendo infine una fase di guerre e rivolgimenti interni durata più di trenta anni. L'Austria inviò alla Serbia un ultimatum e la Russia assicurò il proprio sostegno a quest'ultima. La Serbia accettò solo in parte l'ultimatum per cui l'Austria le dichiarò guerra. Contemporaneamente la Germania intimò alla Russia di sospendere i preparativi bellici; l'ultimatum non fu accettato e la Germania le dichiarò guerra.La Francia legata alla Russia da un trattato di alleanza militare, mobilitò le proprie forze armate ed entrò in guerra il 1 agosto. La Germania rispose con un nuovo ultimatum e con la successiva dichiarazione di guerra alla Francia (3 agosto). La strategia dei generali tedeschi si basava sulla rapidità e sulla sorpresa, non ammetteva la possibilità di lasciare l'iniziativa in mano agli avversari. Presupposto essenziale per la riuscita del piano era la rapidità dell'attacco alla Francia. Passarono quindi dal Belgio nonostante la sua neutralità fosse garantita da un trattato internazionale sottoscritto anche dalla Germania. La violazione della neutralità belga ebbe anche un peso decisivo nel determinare l'intervento nel conflitto della Gran Bretagna, già preoccupata dall'eventualità di un successo tedesco; così l'Inghilterra dichiarava guerra alla Germania. In quasi tutti gli Stati coinvolti nel conflitto le forze pacifiste trovarono scarso appoggio in un'opinione pubblica massicciamente mobilitata a sostegno della causa nazionale e pronta a riconoscere le buone ragioni del proprio paese. I socialisti francesi, quando il loro leader Jean Jaurès fu ucciso in un attentato, rinunciarono ad ogni manifestazione di protesta, ed entrarono a far parte del governo. La stessa cosa fecero i laburisti inglesi. La Seconda Internazionale cessò così di esistere: fu la prima vittima della grande guerra. L'Italia dalla neutralità all'intervento L'Italia entrò nel conflitto mondiale nel maggio del 1915, quando la guerra era già iniziata da dieci mesi, schierandosi a fianco dell'Intesa contro l'Impero austro-ungarico fin allora suo alleato. A guerra appena scoppiata, il governo presieduto da Antonio Salandra aveva dichiarato la neutralità dell'Italia. Questa decisione, aveva trovato concordi in primo tempo tutte le principali forze politiche fino a quando cominciò ad essere affacciata da alcuni settori politici l'eventualità di una guerra contro l'