Seconda fase Rivoluzione francese: riassunto

Riassunto degli eventi della seconda fase della Rivoluzione francese, con il passaggio da monarchia a repubblica e il governo giacobino (3 pagine formato doc)

Appunto di alessandraj10

SECONDA FASE RIVOLUZIONE FRANCESE: RIASSUNTO

La seconda fase della Rivoluzione francese.

1.    Passaggio da monarchia a Repubblica. Inizialmente il re aveva assunto l’atteggiamento di tergiversare riguardo all’approvazione dei primi decreti che l’assemblea nazionale costituente via via stava emanando, come la dichiarazione universale dei diritti o l’abolizione della feudalità. Questo atteggiamento del re, unito all’aggravarsi della carestia, fa sì che un corteo di donne, scortate dalla guardia nazionale, si diriga il 5 ottobre ’89 verso la reggia di Versailles per reclamare il pane e riportare il re a Parigi, nel palazzo delle Tuileries, impedendogli di manovrare azioni controrivoluzionarie.
Sotto la pressione della folla il re cedette ai decreti antifeudali e accettò di trasferirsi a Parigi, non avendo le forze per reagire, ma nella sua intenzione c’era il piano di cercare di intraprendere un’azione che ripristinasse l’ordine a Parigi, con l’aiuto da una parte dei nobili fuoriusciti, dall’altra di Austria e Prussia.

Prima fase della Rivoluzione francese: tesina

 

RIVOLUZIONE FRANCESE SECONDA PARTE

L’idea del re era di guidare dall’estero una restaurazione armata della vecchia Francia e tra il 20 e il 21 giugno del 1791 sciolse gli indugi, cercando di fuggire da Parigi. Riconosciuto a Varennes, fu ricondotto a Parigi. Al rientro l’assemblea costituente non mise sotto accusa il re, ma cercò di giustificare la sua fuga, inventando che fosse stato rapito. Sebbene il popolo non vi avesse creduto, questa versione era indispensabile perché il sistema istituzionale richiedeva un accordo e un rapporto stabile tra sovrano e assemblea, mentre il rapporto tra il sovrano e il popolo era stato inevitabilmente incrinato. Il 30 settembre 1791 si sciolse l’assemblea costituente e il giorno seguente si riunì il nuovo Parlamento, l’assemblea legislativa, formata da tre raggruppamenti fondamentali che esprimevano diverse posizioni politiche. I foglianti rappresentavano la parte moderata dell’assemblea, favorevoli a una conservazione di ciò che si aveva ottenuto fino a quel momento e prendevano il nome dall’ex convento cistercense in cui si riunivano; una seconda parte faceva capo ai giacobini, il partito più radicale che aveva come capi Robespierre e Brissot e mirava a una maggiore rispondenza dell’assemblea ai voleri del popolo, infine vi era un gruppo di costituzionali che non voleva modificare la costituzione e si manteneva neutrale. Il dibattito non portò modifiche sotto l’aspetto della politica interna, ma si svolse soprattutto su quella estera.

Le tre fasi della Rivoluzione francese: schema

 

FASE DEMOCRATICA RIVOLUZIONE FRANCESE

Il dubbio fondamentale era se muovere o meno guerra alle monarchie assolute europee e quindi espandere la rivoluzione, in quanto anche le monarchie europee stavano costituendo forze per ripristinare l’ancien regime in Francia. Il dibattito avvenne in particolare tra Brissot, a capo di quei deputati giacobini provenienti dalla Gironda, e la fazione capeggiata da Robespierre. Prevalse la posizione dei girondini così il 20 aprile 1792 fu dichiarata guerra all’Austria per consolidare la forza rivoluzionaria ed espanderne i principi. I primi esiti delle battaglie non furono a favore dei rivoluzionari e questo fece sì che il popolo accusasse gli ufficiali di tradimento, ma quando il duca di Brunswick, comandante delle truppe austriache, diffuse un manifesto nel quale minacciava una vendetta esemplare se si fosse recato oltraggio al re, il popolo si convinse che il re fosse a capo di una congiura controrivoluzionaria e prese in mano l’iniziativa. In particolare i sanculotti, così chiamati perché non portavano i calzoni al ginocchio degli aristocratici, ma calzoni lunghi, ai quali si aggiunsero i federati, votarono il 3 agosto per la messa sotto accusa del re, obbligando l’assemblea legislativa a dichiarare la fine della monarchia e a nominare come nuova assemblea la Convezione nazionale. Il 10 agosto del 1792 le elezioni, dominate da sanculotti e giacobini, determinarono una svolta che portò alla fase repubblicano-democratica della rivoluzione.