Atene, città dell'Attica

verso i secoli VIII-VII a.C Atene prese a svilupparsi in seguito all’ impulso crescente delle attività commerciali e marittime avviandosi a diventare uno dei massimi centri del mondo elieníco. Breve appunto sull'antica città dell'Attica. (1 pg - formato (0 pagine formato doc)

Appunto di mastrolindo
ATENE ATENE Atene sorge nell' Attica, una penisola ricca di insenature adatta alle imbarcazioni e congiunta all'Asía da un ponte di isole.
Un luogo ideale per la navigazione. La città era stata per molti anni un modesto villaggio agricolo. Poi prese a svilupparsi in seguito all' impulso crescente delle attività commerciali e marittime e verso i secoli VIII-VII a.C si avviò a diventare uno dei massimi centri del mondo elieníco. Atene e l'Attica erano in quel tempo dominate dai nobili - gli EUPATRIDI, cioè i nati da buona stirpe, così si chiamavano - una cinquantina di famiglie, che possedevano da sole la quasi totalità delle terre coltivate, e che detenevano anche il potere politico. Di fronte a questi nobili c'era il popolo, misero, privo di ogni diritto e malcontento.
I più miseri erano i contadini. Contadini che avevano le terre in affitto, ridotti in condizioni di servitù, che dovevano dare i cinque sesti dei raccolto al padrone e perciò vivevano sull'orlo della fame. Poì vi erano i contadini piccoli proprietari, il cui numero andava ogni giorno diminuendo perché costretti dalla miseria e indebitarsi con i ricchi e non riuscendo più a pagare i debiti dovevano cedere la terra e ridursi a servi o a schiavi. Nel VII secolo la situazione dell'Attica divenne drammatica. Dappertutto si vedevano i segni di confine conficcati nei campi dei poveri. Quei segni indicavano la presenza dell'ipoteca (diritto posto dal creditore sui beni del debitore), mostravano che quelle terre stavano per cadere nelle mani degli EUPATRIDI. Ma a dare forza ai contadini intervennero altri ceti sociali, quei nuovi gruppi che si erano formati in Atene, in seguito al commercio marittimo, commercianti, artigiani, padroni di barche. Costoro che da tempo chiedevano ai nobili di essere posti su di un piede dì parìtà e di eguaglianza nella vita politica cittadina, approfittarono defl'agitazione generale e, appoggiandosi alla massa dei contadini malcontenti, avanzarono ancora le loro richieste e con maggiore forza. Ai nobili non fu più possibile trascurare queste categorie di cittadini. In primo luogo, perché molti di essi si erano arricchiti e con la ricchezza avevano acquisito la forza. In secondo luogo, perché di questi mercanti, artigiani e navigatori i nobili avevano bisogno per esportare i loro prodotti agrìcoíi e per acquistare vasi per ìl vino e llolìo. Si impose pertanto, la necessità di un compromesso e di una paciricazione generale. Si designò allora un arbitro, un uomo che godesse la stima e la fiducia di tuttì gli ateniesi, nobili e non nobili. Quest' uomo fu SOLONE. A luì la città affidò il compito di procedere ad una vasta RIFORMA ECONOMICA, POLITICA E SOCIALE.