L'ascesa al potere di Ottaviano: riassunto
L'ascesa di Ottaviano: la successione a Giulio Cesare, Il secondo triumvirato e i contrasti armati (7 pagine formato doc)
ASCESA DI OTTAVIANO
L’avvento di Ottaviano.
La successione a Giulio Cesare. L’assassinio di Giulio Cesare provocò una profonda crisi nello Stato romano. La plebe infatti beneficata dal defunto dittatore temendo un ritorno al potere degli aristocratici, si pose in agitazione; gli amici e i seguaci dell’ucciso insorsero e divennero minacciosi, i congiurati si sentirono smarriti e paventarono il peggio. Un clima di incertezza e una minaccia di guerra civile gravavano su Roma.Le aspettative dei congiurati di vedere restaurata la Repubblica dopo l’uccisione di Cesare andarono deluse e il popolo si comportò in un modo del tutto opposto. L’uccisione di Cesare fece fremere di sdegno la cittadinanza. Marco Antonio uomo abile e deciso fece affidamento su questo sdegno popolare per raccogliere l’eredità politica del dittatore assassinato. Egli,dopo essersi impossessato dei documenti e del denaro dell’ucciso, fece generose elargizioni a soldati ed a cittadini; poi con l’appoggio di M. Giulio Lepido giunse ad un compromesso con il Senato e con i congiurati.
Il Principato di Augusto: riassunto
ASCESA AL POTERE DI OTTAVIANO
Poi mutò atteggiamento e nel giorno dei funerali mostrò nel Foro alla folla attonita e commossa il cadavere insanguinato di Cesare e ne lesse il testamento che legava alla cittadinanza beni e denaro, sollevando il furore del popolo, che, inferocito, diede alle fiamme le case dei congiurati, salvatisi con la fuga.
Marco Antonio si accingeva a trarre vantaggi da questa eccitazione popolare, abilmente provocata quando giunse dall’Oriente, ove si stava perfezionando negli studi,Ottavio, diciannovenne nipote di Cesare. Questo giovane adottato come figlio da Cesare e designato come erede dei propri beni, era deciso a rivendicare anche l’eredità politica dello zio. Perciò lo scontro tra lui ed Antonio per la successione a capo dello Stato era inevitabile.
ASCESA DI OTTAVIANO AUGUSTO
Il secondo triumvirato. Ottavio o, come fu in seguito chiamato, Ottaviano, benché fosse ancora giovane ed inesperto, seppe validamente fronteggiare Antonio. Rivendicò gli ideali dello zio e la sua eredità; poi assegnò 300 sesterzi a ciascun proletario.
La nobiltà senatoria, timorosa di un sopravvento di Marco Antonio, prese a favorire Ottaviano che per la giovane età poteva divenire uno strumento nelle mani del Senato. Quando Marco Antonio mosse con le sue truppe contro Decimo Bruto per privarlo della Gallia Cisalpina, il Senato gli si schierò contro. Egli voleva assumere il governo di queste provincia perché gli avrebbe permesso di tenere, in una regione vicina alla capitale, un proprio esercito e, quindi, di avere la possibilità di contrastare i propri avversari. Fu in questa occasione che Cicerone convinse il Senato ad agire pronunziando contro Antonio le famose 14 orazioni dette Filippiche in quanto ricordavano quelle pronunciate da Demostene contro Filippo di Macedonia. Presso Modena le forze coalizzate del Senato,di Decimo Bruto e di Ottaviano sconfissero Antonio, che riuscì a rifugiarsi nella Gallia Narbonense.