Civiltà Inca: riassunto

La nascita dell'impero Inca, la cultura, la religione, l'economia, l'arte, la medicina, la mitologia della civiltà Inca: riassunto (6 pagine formato doc)

Appunto di cristinam89

CIVILTA' INCA: RIASSUNTO

Incas.

L’impero Inca, nel XV secolo, poco prima della conquista europea del Nuovo Mondo, occupava una vasta area sulla costa occidentale del Sudamerica, che comprendeva il Perù, l’Ecuador, la Bolivia, il Cile, l’Argentina nordoccidentale. Il nome (in quechua, la lingua parlata dalla popolazione, inca significa "re", "imperatore"), che designava i sovrani dell'impero inca, passò poi a indicare anche i suoi sudditi e in termini archeologici si riferisce a una specifica cultura e civiltà precolombiana.

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CULTURA INCA

CENNI STORICI
Gli inca costituivano originariamente una tribù guerriera che abitava le regioni degli altipiani nel sud della cordigliera peruviana. Secondo la leggenda, il primo imperatore, Manco Capac, era stato mandato sulla Terra dal padre, il Sole, intorno al XII secolo dell'era cristiana e si era stabilito a nord del lago Titicaca (dove sorge Cuzco): qui per circa trecento anni gli inca si scontrarono con le tribù vicine – i chanca, i colla, i lupaca e altri – imponendo e subendo razzie e tributi, ma senza dar vita a un vero e proprio regno.

IMPERO INCA

L'espansione dell'impero.

La nascita dell'impero inca, sulla spinta di una notevole espansione del territorio controllato dai suoi guerrieri, iniziò durante il regno dell'ottavo sovrano, Viracocha, vissuto all'inizio del XV secolo, e fu proseguita sotto suo figlio Pachacuti fino alla conquista dell'intero bacino del Titicaca. Attorno al 1437 i possedimenti inca si estendevano per quaranta chilometri oltre l'area di Cuzco, inglobando i territori dei mochica, dei nazca, degli huari, popolazioni assoggettate dalle quali gli inca assorbirono pratiche agricole, cultura e religione. Il figlio di Pachacuti, Topa, arrivò a sottomettere, a nord, il potente regno costiero dei chimú, ancor prima di salire al trono nel 1471, quando cominciò a spingersi invece lungo le Ande meridionali.

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ECONOMIA INCA

Le lotte dinastiche. Nel 1525, sotto il regno di Huayna Cápac, succeduto a Topa nel 1493, l'impero comprendeva le terre dall'attuale Colombia meridionale, attraverso gli odierni Ecuador, Perú e Bolivia, fino a Cile e Argentina: 300 chilometri in longitudine e 3000 in latitudine, con oltre dieci milioni di sudditi. Alla morte di Huayna Cápac, nel 1527, si scatenò una durissima lotta per la successione tra i suoi figli, Huáscar e Atahualpa, padroni l'uno dei territori meridionali dell'impero, con capitale Cuzco, e l'altro di quelli settentrionali, con capitale Quito, fondata dal padre proprio per far fronte alle difficoltà di amministrare gli ampi domini del Nord. Ne uscì vincitore Atahualpa, che fece uccidere il fratello, ma che tuttavia non riuscì a farsi riconoscere imperatore.
La conquista spagnola
La guerra civile aveva indebolito fortemente l'impero, che diventò facile preda dei conquistadores spagnoli giunti nel 1532 sotto il comando di Francisco Pizarro. Di fatto gli inca non opposero grande resistenza, convinti della natura divina degli invasori e vittime della struttura fortemente centralizzata dell'impero, per cui Pizarro poté ottenerne il pieno controllo semplicemente catturando Atahualpa: questi offrì una stanza piena d'oro come prezzo del proprio riscatto, ma nonostante ciò nel 1533 venne fatto strangolare.