Esercito del Medioevo: gerarchia e guerre medievali

Riassunto sull'esercito del Medioevo: gerarchia, battaglie medievali, l'avvento della Cavalleria, tornei, ordini militari, la Fanteria, armi e armature (25 pagine formato doc)

Appunto di akzatarata

ESERCITO DEL MEDIOEVO

La guerra in epoca Medievale. Secondo la visione tradizionale e popolare delle guerre in Europa nel Medioevo, i cavalieri dominarono i campi di battaglia nel periodo compreso tra il IX e il XV secolo.

Indossavano corazze di piastre metalliche e si lanciavano alla carica con solide lance, disperdendo, trafiggendo a morte e calpestando con i cavalli i soldati di fanteria che incontravano sul proprio cammino, schierandosi in modo compatto e decisivo per la battaglia. L'epoca dei grandi cavalieri giunse al termine quando la fanteria riacquistò un ruolo preponderante sul campo di battaglia grazie all'introduzione di nuove armi (armi da fuoco) e di nuove strategie belliche (formazioni compatte di picchieri).
La visione tradizionale della cavalleria è dovuta all'arte e alle scarse cronache dell'epoca che, incentrate sulle leggendarie figure di nobili a cavallo, ignoravano i cittadini comuni e i contadini che combattevano a piedi. Tuttavia, la concezione che ruotava intorno alla figura del cavaliere e che limitava l'arte della guerra alle prodezze della cavalleria è falsa.

GERARCHIA ESERCITO MEDIEVALE

In realtà, in epoca medievale, le truppe di fanteria furono una componente molto importante in tutti gli eserciti. Combattevano a mani nude gettandosi nella mischia oppure utilizzavano archi di vario tipo; in seguito impiegarono anche armi da fuoco. Gli interventi della fanteria furono sempre critici e decisivi nell'ambito dell'assedio di castelli o di città fortificate.

Nel Medioevo, le guerre consistevano principalmente in assedi di vario genere, mentre le grandi battaglie a cielo aperto tra eserciti erano piuttosto rare. Gli eserciti si muovevano come su una scacchiera, compiendo manovre e aggiramenti per conquistare città e castelli di importanza strategica, evitando il più possibile di ingaggiare combattimenti, laddove avrebbero potuto subire ingenti perdite.

Il Medioevo: significato e origine

GUERRE NEL MEDIOEVO

In occasione di battaglie campali e di scontri all'ultimo sangue, l'intervento dei cavalieri poteva essere decisivo: la carica di cavalieri protetti da solide armature possedeva una forza d'urto di grande potenza. Tuttavia, la vittoria andava spesso all'esercito che sapeva sfruttare al meglio le tre componenti a propria disposizione: fanteria, cavalleria e arcieri. Fattori altrettanto importanti e determinanti, che hanno influenzato le battaglie di tutti i tempi, erano ad esempio l'uso intelligente del campo di battaglia, l'attenzione per il morale delle truppe, l'abilità di comando, la disciplina e le tattiche strategiche.

L'avvento della Cavalleria
All'epoca di Carlo Magno le unità di guerrieri a cavallo erano diventate l'élite militare dei Franchi e l'uso della cavalleria si diffuse in tutta Europa. Combattere a cavallo era particolarmente glorioso, perché permetteva di penetrare nel folto della mischia, di muoversi velocemente e di schiacciare i nemici di rango inferiore, solitamente appiedati. Quando si scontravano due forze rivali di cavalieri, la rapidità della carica e la violenza dell'impatto erano incredibili. Altra fonte di prestigio era l'elevato costo dei cavalli, delle armi e della corazza, tanto che solo i più benestanti e la gente del loro seguito potevano permetterseli.

La concezione dell'uomo medievale

COMPOSIZIONE ESERCITO MEDIEVALE

I re del tardo Medioevo, sempre privi del denaro necessario per mantenere i grandi e dispendiosi contingenti di cavalleria, nominavano vassalli i loro guerrieri e concedevano loro in feudo le terre, dalle quali dovevano ricavare i profitti per pagarsi cavalcatura ed equipaggiamento. Spesso i vassalli assumevano al soldo compagnie di soldati mercenari. In un'epoca in cui il potere centrale era debole e le comunicazioni scarse, il vassallo, insieme ai suoi uomini, era responsabile della legge e dell'ordine entro il feudo che aveva ricevuto, in cambio del quale s'impegnava a prestare servizio militare presso il feudatario. Così, in caso di bisogno, gli aristocratici e i sovrani riuscivano a formare degli eserciti che avevano come punto di forza i cavalieri loro vassalli.

Nel corso del Medioevo i guerrieri a cavallo, classe prestigiosa nell'Europa occidentale, adottarono un severo e minuzioso codice di comportamento. Il canone fondamentale riguardava il senso dell'onore in guerra e in pace, applicato esclusivamente ai rapporti fra pari, mai alle classi inferiori o ai contadini, che costituivano la gran parte della popolazione. I cavalieri divennero la classe dominante, in possesso delle terre che producevano tutte le ricchezze. In un mondo pieno di violenze è comprensibile che il titolo di nobiltà si acquisisse principalmente grazie allo status di valoroso guerriero. Solo in seguito prevalse il concetto di eredità, a discapito del valore.