Età Giolittiana
Descrizione dell'Età Giolittiana che va dal 1903 al 1914 (3 pagine formato doc)
Età Giolittiana:
Periodo di progresso culturale, miglioramento tenore di vita nella popolazione, sul piano economico, sociale, politico.
• Ministro interni dal 1901 al 1903: neutralità dello stato, le forze dell’ordine, in caso di manifestazioni, intervengono solo se sussistono violenze.
• Diventa primo ministro dal 1903 al 1914:
Voleva riavvicinare il popolo (paese reale) alle istituzioni (paese legale) facendo in modo che sempre più cittadini entrassero nelle istituzioni 1912: suffragio universale maschile.
Voleva favorire la nascita di partiti e sindacati dei lavoratori in parlamento migliorando così l’ordine pubblico (scioperi proclamati in anticipo, no manifestazioni ma presentazioni leggi all’interno del parlamento).
Riesce a convincere datori di lavoro che l’aumento dei salari avrebbe favorito l’economia evitando così nuove crisi di sovrapproduzione.
Trasformismo allargato (o liberalismo empirico): cercò alleanze sia con socialisti che con cattolici per avere un’ampia maggioranza (era un democratico pragmatico, non idealista, guardava ai risultati).
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Periodo di progresso culturale, miglioramento tenore di vita nella popolazione, sul piano economico, sociale, politico.
• Ministro interni dal 1901 al 1903: neutralità dello stato, le forze dell’ordine, in caso di manifestazioni, intervengono solo se sussistono violenze.
• Diventa primo ministro dal 1903 al 1914:
Voleva riavvicinare il popolo (paese reale) alle istituzioni (paese legale) facendo in modo che sempre più cittadini entrassero nelle istituzioni 1912: suffragio universale maschile.
Voleva favorire la nascita di partiti e sindacati dei lavoratori in parlamento migliorando così l’ordine pubblico (scioperi proclamati in anticipo, no manifestazioni ma presentazioni leggi all’interno del parlamento).
Riesce a convincere datori di lavoro che l’aumento dei salari avrebbe favorito l’economia evitando così nuove crisi di sovrapproduzione.
Trasformismo allargato (o liberalismo empirico): cercò alleanze sia con socialisti che con cattolici per avere un’ampia maggioranza (era un democratico pragmatico, non idealista, guardava ai risultati).
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