L'Italia fascista: riassunto

Riassunto sulla storia della nascita della dittatura fascista in Italia: la costruzione del regime, la società italiana sotto il fascismo, l'economia, il mondo del lavoro e la politica estera di Mussolini (3 pagine formato doc)

Appunto di skateordie90

L'ITALIA FASCISTA: RIASSUNTO

L’Italia fascista.

La nascita della dittatura fascista. Nell’ottobre del 1922 Mussolini era riuscito ad ottenere la carica di presidente del consiglio pur essendo a capo di un governo con soltanto trentacinque deputati.
Nei primi mesi del suo governo Mussolini fu sostenuto da una larga maggioranza parlamentare che consentì di conservare una parvenza di legalità costituzionale a un potere che di giorno in giorno si trasformava in una vera e propria dittatura.
Ma Mussolini sapeva che l’appoggio offerto dal parlamento era fragile, per conservare il potere egli egli aveva bisogno di strumenti che gli garantissero un solido appoggio al di fuori delle aule parlamentari.
Agli inizi del 1923 egli decise di fondare il Gran Consiglio del fascismo una specie di governo dove si ritrovavano tutti i capi del Partito fascista e la Milizia volontari per la sicurezza nazionale dove vi erano le camicie nere.

Tesina sulla nascita della dittatura fascista in Italia


FASCISMO IN ITALIA: RIASSUNTO

Tra il 1923 e il 1924 la milizia di Mussolini portò termine la distruzione dei circoli e delle cooperative.
Quando nell’aprile 1924 furono indette le elezioni politiche, le camicie nere seminarono terrore e molti erano andati verso l’astensione del voto. Per essere sicuro di vincere egli modificò la legge elettorale , stabilendo che la lista che avesse ottenuto il 25% dei voti avrebbe avuti i due seggi alla camera.

Alle elezioni i fascisti si presentarono all’interno di una nuova lista nazionale che comprendeva moderati e liberali.
Mossolini vinse con il 64% dei voti. Dopo le elezioni Giacomo Matteotti socialista riformista denunciò il modo in cui erano state fatte le elezioni e accusò il capo del governo. Il 10 giugno 1924 egli fu rapito e ucciso da esponenti del partito fascista.
Questo delitto suscito sdegno nell’opinione pubblica, che mise addirittura in pericolo lo stesso potere di Mussolini.
Ma il re decise di lasciare Mussolini al suo posto come presidente del consiglio. Le opposizioni abbandonarono i lavori parlamentari in segno di protesta creando la secessione dell’Aventino. Mussolini continuò ad avere l’appoggio della maggioranza e il 3 gennaio 1925 si presentò alle Camere con un discorso in cui si assumeva la responsabilità di quanto successo, cioè dell’assassinio di Matteotti: Era chiaro che il governo Mussolini era diventato una dittatura.

Il fascismo: riassunto per tesina


STORIA DEL FASCISMO: LA COSTRUZIONE DEL REGIME

Mussolini a partire dal 1925 fu chiamato il DUCE cercò di reprimere i movimenti che gli si opponevano. Furono limitate la libertà di stampa, di associazione, e di riunione, fino scomparire, mentre per i reati politi più gravi fu introdotta la pena di morte.
Dichiarò illegali tutti i partiti tranne quello fascista e obbligò i parlamentari che si opponevano ad abbonare la vita politica. Fu istituito un Tribunale speciale per la difesa dello stato con il compito di perseguire che cercava di diffondere le idee antifasciste. Non bastava però mettere a tacere tutte le opposizioni, ma occorreva mettere tutto il potere nelle mani del duce e del suo partito.
Mussolini cercò di accentuare le prerogative del governo a discapito di quelle del parlamento. Il governo cominciò a legiferare per mezzo di decreti e il duce divenne titolare di diversi ministeri, Dal dicembre 1925 il duce rispondeva solo al re delle sue azioni e non più alle camere.
Il duce portò molte modifiche a livello amministrativo: i sindaci che prima veniva eletti diventarono i podestà nominati dal governo. Le elezioni del 1929 si trasformarono in una farsa perché gli italiani furono chiamati  ha votare per una lista preparata dal Gran consiglio del fascismo.