Fascismo - Nazismo
Appunti di storia sulle analogie e le differenze tra il nazismo e il fascismo (2 pagine formato docx)
L’Italia, nel dopoguerra, era caratterizzata sia da una crisi economica che da una crisi politica.
La crisi economica era dettata dal fatto che l’Italia non avesse ricavato vantaggi dal conflitto. Dal punto di vista politico, invece, risultava divisa in partito socialista, partito popolare (cattolico) e la classe dirigente costituita da liberali, che erano riusciti a preservare il potere grazie al sistema uninominale.
Ma grazie all’introduzione nel 1919 del sistema proporzionale, la classe dirigente risultò costituita da socialisti, popolari e in piccola percentuale da liberali. Sia il governo Orlando che Nitti avevano cercato di far valere gli accordi che prevedevano la città di fiume e la Dalmazia annesse all’Italia. Ma uno dei 14 punti di Wilson, su cui si basava la società delle nazioni, lo impediva. Per cui, durante il governo Nitti, d’annunzio guidò rivoluzionari e nazionalisti per occupare la città di fiume.
A ciò si aggiunse la protesta dei metalmeccanici che richiedevano alla CONFINDUSTRIA un aumento dei salari, e che portarono gli industriali ad attuare la serrata per vanificare i loro scioperi, per cui, il successivo governo Giolitti puntò a ristabilizzare l’ordine attuando la liberazione di fiume e spingendo gli industriali a concedere l’aumento dei salari. Ma il malcontento crescente portò alla formazione di movimenti, uno in particolare era quello dei fasci di combattimento di Mussolini, movimento nazionalista caratterizzato da un atteggiamento aggressivo, infatti puntava sulla violenza e sull’intimidazione per acquistare consensi.
L’ascesa di tale movimento fu favorita sia dalla scissione dei movimenti popolare in moderati e massimalisti e socialista in partito comunista; inoltre dall’annessione dei fascisti ai liberali alle elezioni, ottenendo una 30 di deputati.