La politica di Iosif Stalin: riassunto

Riassunto della politica del dittatore sovietico Iosif Stalin (1 pagine formato doc)

Appunto di giuggiferrari

IOSIF STALIN: RIASSUNTO

Stalin.

Alla morte di Lenin il potere passò nelle mani di Stalin, a capo del partito già dal 1922. In pochi anni egli riuscì ad emarginare i leader storici della rivoluzione: dapprima venne isolato Trockij, poi Zinov’ev e Kamenev, con i quali Stalin aveva condiviso il potere alla morte di Lenin. Questi però ben presto si unirono in quella che venne chiamata  nel 1926 “opposizione unita” a Stalin.
Trockij fu espulso dal partito e allontanato dall’Unione Sovietica, mentre gli altri due persero le cariche interne al partito e furono ridotti al silenzio accusati di “deviazionismo ideologico”. Infine fu estromesso Bucharin, sostenitore di una economia mista Stato-mercato. Tutti questi vecchi leader rivoluzionari del 1917 oltre che emarginati da Stalin, furono eliminati, cosicché Stalin alla fine degli anni Venti deteneva da solo il potere del partito, cui lo stato era subordinato.

DA LENIN A STALIN RIASSUNTO

Alla morte di Lenin la lotta nel partito si era accesa soprattutto intorno alla questione del socialismo in un solo paese. “Stalin portò avanti la tesi del “socialismo in un solo paese”, secondo la quale l’URSS doveva edificare il socialismo senza aspettare lo scoppio della rivoluzione nell’occidente capitalistico. Trockij sosteneva la tesi opposta, ritenendo necessario evitare l’isolamento dell’Unione Sovietica e il suo accerchiamento da parte delle potenze di stampo capitalistico. Egli proponeva invece di fomentare in tutto il mondo una rivoluzione permanente. Fu la tesi di Stalin, presentata come la lettura del volere di Lenin, a trionfare: essa consentiva all’Unione Sovietica di presentarsi come la nazione-guida della rivoluzione socialista nel mondo. Nacque in questo clima il culto delle idee del capo. Stalin elaborò un corpus dottrinario coerente il pensiero di Lenin, di cui egli si presentò come geloso custode, come continuatore. Il marxismo-leninismo divenne un’ideologia monolitica per i partiti comunisti che non ammetteva correzioni.

L'ascesa di Stalin: riassunto

L'ASCESA DI STALIN

La costituzione del 1924 stabiliva che il paese si reggeva sul “potere dei Soviet”, ma l’intera impalcatura governativa statale rispondeva alle direttive di Stalin, quindi in realtà lo stato era nelle mani di Stalin. L’ordine era invece garantito da un efficiente apparato poliziesco. Nel dicembre del 1917 fu creata la Ceka, una polizia segreta fuori da ogni legalità, a cui si affidava il partito per eliminare i propri avversari. A questo scopo si diffusero nell’URSS anche i campi di lavoro forzato. Nel 1922 la Ceka fu sostituita dalla GPU, la quale poteva procedere a perquisizioni e arresti, ma non ai pronunciare sentenze o eseguire condanne, compiti dei tribunali. Infine nel 1934 la gpu venne ribattezzata Nkvd: tale struttura di controllo trasformò l’URSS in uno Stato di polizia e la Costituzione divenne uno strumento propagandistico.