Il secondo dopoguerra in Italia: riassunto

Riassunto di storia che descrive il secondo dopoguerra in Italia tra il 1945 ed il 1969 sotto il profilo politico, con il susseguirsi dei vari governi della DC fino ad arrivare al tentativo di realizzazione del "compromesso storico ", e sotto il profilo economico con l'elenco dei vari provvedimenti atti al risollevare l'Italia dalla crisi post-bellica (3 pagine formato doc)

Appunto di pser95

SECONDO DOPOGUERRA IN ITALIA

L’Italia nel dopoguerra. Con la seconda guerra mondiale che ormai si apprestava alla fine non solo in Italia ma anche nelle altre nazioni europee che avevano partecipato attivamente alla guerra e non necessariamente erano passate attraverso un regime totalitario o la dominazione tedesca, dal punto di vista politico ciò che era più importante era preservare la libertà di scelta del popolo attraverso delle elezioni democratiche e partecipate.

Un ritorno alla normalità, che poteva essere molto breve in paesi come la Francia o l’Inghilterra, rappresentava però un problema in Italia sotto diversi punti di vista: le ultime elezioni “ libere “ che si erano tenute in Italia infatti risalivano al 1924, e, se da un lato si doveva avviare celermente un processo di ricostruzione materiale del paese e si doveva decidere cosa fare con le persone che erano state implicate nel regime fascista, dall’altro vi erano questioni notevolmente più complesse, come la forma di governo da adottare (monarchia o repubblica), il sistema di voto e lo stesso statuto Albertino, ormai giudicato inadeguato ed incapace di impedire l’ascesa del fascismo, che dovevano essere discusse e chiarite.  In effetti era impossibile proporre delle elezioni senza che ci fosse neppure una costituzione o senza che il sistema di voto fosse stato chiarito in precedenza: le prime elezioni politiche infatti si tennero nel 1948, a ben tre anni dalla fine della guerra.

L'Italia nel secondo dopoguerra: riassunto

SECONDO DOPOGUERRA IN ITALIA: RIASSUNTO BREVE

Durante questa fase di transizione si avvicendano governi alla cui base vi è un accordo tra le diverse forze anti fasciste: fino al giugno del 1945 infatti rimane in carica Bonomi, il quale dopo la caduta del fascismo era stato tra i fondatori del CLN, e il cui governo aveva lo scopo di riunificare l’Italia e liberare l’Italia del nord dalle influenze fasciste.

Quando ciò accade si innesca un passaggio graduale che vede dapprima il governo di Ferruccio Parri, altro esponente di spicco del CLN ed ex capo partigiano, che porterà l’Italia fino alla fine della guerra. Con questo governo già si era avviato un lento cambiamento, ma la svolta più marcata si ebbe con il successivo governo di Alcide de Gasperi, esponente della DC, partito di ispirazione cattolica che aveva accolto l’eredità del partito popolare di Don Sturzo. La scelta di De Gasperi, vero e proprio uomo politico, era dovuta al fatto che non solo lo schieramento cattolico era molto radicato sul territorio ma anche al fatto che sul suolo italiano vi erano ancora gli americani e non era concepibile un governo maggiormente tendente a sinistra.

Gli anni della ricostruzione in Italia: riassunto

SECONDO DOPOGUERRA IN ITALIA: ECONOMIA

Con il governo di De Gasperi si hanno i primi avvenimenti significativi in quanto vengono indette delle elezioni amministrative, con cui si puntava ad una ricostruzione celere, che videro per la prima volta il voto alle donne. I risultati di queste elezioni erano molto importanti anche per saggiare l’umore della popolazione italiana: con questo voto si vede infatti come la DC, il partito comunista italiano ed il partito socialista, raccolgano insieme circa il 75% delle preferenze, affermandosi come partiti di massa, con gli altri partiti, come ad esempio quello liberale, che aveva governato l’Italia nel periodo precedente al fascismo, che vedono crollare i consensi.