Ricerca sugli Etruschi
ricerca approfondita sul popolo etrusco (4 pagine formato doc)
Ricerca sugli Etruschi - Etruschi popolo dell'Italia antica affermatosi, nell'area corrispondente alla Toscana e al Lazio sett., a partire dal sec.
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STORIA Gli studiosi moderni hanno valorizzato l'una o l'altra tradizione. Probabilmente c'è del vero in ognuna nel senso che dall'Asia Minore si effettuò un'immigrazione in Toscana di gruppi isolati, apportatori di una civiltà evoluta, attratti dalle ricche miniere della regione, e questo spiegherebbe l'improvviso esplodere della civiltà etrusca tra il sec. VIII e il VII a. C. e le molte affinità che si rilevano nei costumi, nella lingua, nell'arte e nella religione degli E. con il mondo egeo-anatolico. Fa contrasto il costume nei rapporti col mondo femminile.
Leggi anche La religione degli Etruschi
Si sa infatti che presso gli E. le donne assistevano alle feste con gli uomini. In Toscana tali gruppi si sovrapposero, sfruttandone, valorizzandone, stimolandone le energie latenti, sugli elementi villanoviani, che, conoscitori del ferro, vi erano giunti dal nord, o dall'opposta sponda adriatica, all'alba del 1000 ca. a. C., sovrapponendosi a loro volta agli abitanti insediati nella regione fin dall'età neolitica. In altre parole, gli E. possono essere risultati dalla fusione di tre componenti etniche, quella orientale, quella nordica, quella autoctona, cioè costituirono un popolo del tutto nuovo. Un popolo che però non arrivò mai a formare un'unità politica compatta, che non agì mai come nazione. Era invece costituito da numerose città tra le quali erano importanti, a S della Toscana, Cere, Tarquinia, Vulci, Veio, Volsini; al centro Chiusi, Cortona, Arezzo, Perugia, Roselle, Vetulonia, Populonia; a N Pisa, Fiesole, Volterra, governate prima da re (lucumoni), poi da oligarchie.
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Tali città si raggruppavano talora in confederazioni o leghe di natura religiosa. Fattesi col tempo opulente per i prodotti delle terre circostanti, coltivate specialmente a frumento e con fiorenti allevamenti animali, e grazie alle miniere e ai traffici, riuscirono ad affermarsi rapidamente, creando grande prosperità dappertutto, così da condizionare, tra il sec. VII e il V a. C.:
VIII a. C. Nella loro lingua si chiamavano Rasena o Rasne, in greco Tyrrenoi. Sulla loro origine e provenienza non ci sono not izie sicure. Secondo la tradizione, rappresentata da Erodoto, sarebbero emigrati in Toscana dall'Asia Minore (Lidia); secondo altra tradizione, adombrata in Livio, vi sarebbero invece arrivati dal nord; secondo una terza tradizione, appoggiata dallo storico Dionigi d'Alicarnasso, sarebbero invece autoctoni. Leggi anche Appunti sugli Etruschi
STORIA Gli studiosi moderni hanno valorizzato l'una o l'altra tradizione. Probabilmente c'è del vero in ognuna nel senso che dall'Asia Minore si effettuò un'immigrazione in Toscana di gruppi isolati, apportatori di una civiltà evoluta, attratti dalle ricche miniere della regione, e questo spiegherebbe l'improvviso esplodere della civiltà etrusca tra il sec. VIII e il VII a. C. e le molte affinità che si rilevano nei costumi, nella lingua, nell'arte e nella religione degli E. con il mondo egeo-anatolico. Fa contrasto il costume nei rapporti col mondo femminile.
Leggi anche La religione degli Etruschi
Si sa infatti che presso gli E. le donne assistevano alle feste con gli uomini. In Toscana tali gruppi si sovrapposero, sfruttandone, valorizzandone, stimolandone le energie latenti, sugli elementi villanoviani, che, conoscitori del ferro, vi erano giunti dal nord, o dall'opposta sponda adriatica, all'alba del 1000 ca. a. C., sovrapponendosi a loro volta agli abitanti insediati nella regione fin dall'età neolitica. In altre parole, gli E. possono essere risultati dalla fusione di tre componenti etniche, quella orientale, quella nordica, quella autoctona, cioè costituirono un popolo del tutto nuovo. Un popolo che però non arrivò mai a formare un'unità politica compatta, che non agì mai come nazione. Era invece costituito da numerose città tra le quali erano importanti, a S della Toscana, Cere, Tarquinia, Vulci, Veio, Volsini; al centro Chiusi, Cortona, Arezzo, Perugia, Roselle, Vetulonia, Populonia; a N Pisa, Fiesole, Volterra, governate prima da re (lucumoni), poi da oligarchie.
Leggi anche Tesina sugli Etruschi
Tali città si raggruppavano talora in confederazioni o leghe di natura religiosa. Fattesi col tempo opulente per i prodotti delle terre circostanti, coltivate specialmente a frumento e con fiorenti allevamenti animali, e grazie alle miniere e ai traffici, riuscirono ad affermarsi rapidamente, creando grande prosperità dappertutto, così da condizionare, tra il sec. VII e il V a. C.: