Gli anni Venti e Trenta
Appunto inviato da giuliamanganoct
Riassunto di storia in cui si tratta la situazione durante il primo dopoguerra, il crollo della borsa di Wall Street e il New Deal, la repubblica di Weimar, l'ascesa del fascismo e la Russia dopo la morte di Lenin (11 pagine formato docx)
1. Un quadro
problematico
La prima guerra mondiale causò la scissione dei quattro grandi imperi russo, austro-ungarico, tedesco e ottomano, dando luogo a una serie di Stati repubblicani, e a un conseguente sviluppo delle frontiere in Europa.
ANALISI DEL PRIMO DOPOGUERRA (Clicca qui >>)
2. L'instabilità politica in Europa
Tra il 1919 si sviluppò in Europa una fase di instabilità politica e sociale. Dal 1921-22 in molti Stati europei, accanto al consolidarsi delle democrazie rappresentative, si affermarono regimi autoritario-dittatoriali.
CRISI DEL PRIMO DOPOGUERRA IN EUROPA E IN ITALIA (Clicca qui >>)
Austria:
Il 12/11/18, dopo l'abdicazione di Carlo I d'Asburgo, venne proclamata la Repubblica, il cui primo cancelliere fu il giurista Karl Renner, socialdemocratico, eletto nel 1919. Nel 1920 l'Austria divenne una Repubblica federale.
IL DOPOGUERRA E L'AVVENTO DEL FASCISMO (Clicca qui >>)
Dal punto di vista politico, il paese rimase privo di sbocchi sul mare e privo di posizioni strategicamente rilevanti nello scacchiere europeo. Dal punto di vista economico-sociale, il paese appariva diviso in due parti: da una parte un'agricoltura e un ceto agrario e contadino particolarmente arretrati, dall'altra poche aree industriali intorno a Vienna.
IL DOPOGUERRA IN ITALIA (Clicca qui >>)
La Socialdemocrazia, dopo la proclamazione della Repubblica, guidò il paese, richiedendo anche un'unificazione con la Germania; ma ciò non avvenne a causa degli accordi di pace di Saint-Germain. Questi ostacoli favorirono l'erosione del consenso verso la socialdemocrazia e il prevalere del Partito cattolico, che governò il paese negli anni Venti e Trenta; solo Vienna rimase la città-roccaforte dei socialdemocratici.
La prima guerra mondiale causò la scissione dei quattro grandi imperi russo, austro-ungarico, tedesco e ottomano, dando luogo a una serie di Stati repubblicani, e a un conseguente sviluppo delle frontiere in Europa.
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2. L'instabilità politica in Europa
Tra il 1919 si sviluppò in Europa una fase di instabilità politica e sociale. Dal 1921-22 in molti Stati europei, accanto al consolidarsi delle democrazie rappresentative, si affermarono regimi autoritario-dittatoriali.
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Austria:
Il 12/11/18, dopo l'abdicazione di Carlo I d'Asburgo, venne proclamata la Repubblica, il cui primo cancelliere fu il giurista Karl Renner, socialdemocratico, eletto nel 1919. Nel 1920 l'Austria divenne una Repubblica federale.
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Dal punto di vista politico, il paese rimase privo di sbocchi sul mare e privo di posizioni strategicamente rilevanti nello scacchiere europeo. Dal punto di vista economico-sociale, il paese appariva diviso in due parti: da una parte un'agricoltura e un ceto agrario e contadino particolarmente arretrati, dall'altra poche aree industriali intorno a Vienna.
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La Socialdemocrazia, dopo la proclamazione della Repubblica, guidò il paese, richiedendo anche un'unificazione con la Germania; ma ciò non avvenne a causa degli accordi di pace di Saint-Germain. Questi ostacoli favorirono l'erosione del consenso verso la socialdemocrazia e il prevalere del Partito cattolico, che governò il paese negli anni Venti e Trenta; solo Vienna rimase la città-roccaforte dei socialdemocratici.