Ascesa della Prussia e della Russia
Appunti sull'ascesa della Prussia e della Russia (2 pagine formato doc)
Il ducato di Brandeburgo-Prussia era uscito dalla guerra dei trent'anni ingrandito, grazie all'acquisizione della Pomerania orientale, ma ugualmente il principe elettore Federico Guglielmo (1640-1688) riuscirà a fatica, e solo al prezzo di riconfermare i numerosi privilegi dei ceti, a mettere in piedi un esercito permanente che gli consentirà di riscuotere con la forza nuovi tributi.
Più precisamente, nelle campagne, la riscossione dei tributi venne assegnata alla stessa aristocrazia fondiaria, cioè agli Junker, che presto diventeranno la spina dorsale della macchina statale prussiana, occupando le posizioni più rilevanti della pubblica amministrazione e dell'esercito.
All'inizio del Settecento, tuttavia, nonostante l'acquisizione del titolo regale da parte di Federico I (1688-1713), il regno di Brandeburgo-Prussia, detenuto dalla dinastia degli Hohenzollern, pareva ancora caratterizzato da strutturali elementi di debolezza: discontinuità territoriale, esiguità della popolazione e dei centri urbani, economia esclusivamente agricola – peraltro egemonizzata dalla grande nobiltà feudale degli Junker -, presenza della servitù della gleba.
Il re Federico Guglielmo I (1713-1740) fu l'artefice della grande ascesa della Prussia: il "re sergente", infatti, si adoperò per formare un esercito più numeroso, grazie ad un nuovo sistema di costrizione obbligatoria, e meglio addestrato.
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