L'attacco di Cicerone al senato

Versione dal latino ,per la seconda superiore, tratta dal de Coniuratione catilinae di Sallustio.(doc word 1 pag.) (0 pagine formato doc)

Appunto di af
L' ATTACCO DI CICERONE IN SENATO L' ATTACCO DI CICERONE IN SENATO LA CITTADINANZA ERA TURBATA DA QUESTE COSE E L' ASPETTO DELLA CITTA' ERA MUTATO .
DALLA GRANDE GIOIA E ALLEGRIA CHE AVEVA PROCURATO LA LUNGA PACE , IMPROVVISAMENTE LA TRISTEZZA INVASE TUTTI : TUTTI SI AFFRETTAVANO , TREPIDAVANO , NON SI FIDAVANO , NE DI ALCUN LUOGO , NE DI ALCUNA PERSONA , NON CONDUCEVANO GUERRE , NE FACEVANO LA PACE , MISURAVANO I PERICOLI OGNUNO COM LA PROPRIA PAURA . INOLTRE LE DONNE , NELLE QUALI SI ERA INSINUATO UN INSOLITO TIMORE DELLA GUERRA A CAUSA DELLA GRANDEZZA DELL STATO , SI AFFLIGGEVANO , TENDEVANO LE MANI SUPPLICHEVOLI AL CIELO , AVEVANO COMPASSIONE DEI FIGLI PICCOLI , CHIEDEVANO CON INSISTENZA QUALUNQUE COSA , ERANO SPAVENTATE , ABBANDONATA LA SUPERBIA E LA DELIZIA , NON AVEVANO FIDUCIA IN SE E NELLA PATRIA . MA CATILINA, D' ANIMO CRUDELE , CONTINUAVA AD INTRAPRENDERE LE MEDESIME COSE , ANCHE SE VENIVANO PREPARATI PRESIDI E LUI STESSO ERA STATO ACCUSATO DA LUCIO PAOLO AI SENSI DELLA LEGGE PLAUZIA.
INFINE PER DISSIMULARE O GIUSTIFICARE I SUOI INTENTI , COME SE FOSSE STATO PROVOCATO DA UN INSULTO , VENNE IN SENATO . ALLORA IL CONSOLE MARCO TULLIO , SIA TEMENDO LA SUA PRESENZA, SIA SPINTO DALL' IRA , PRONUNCIO' UN DISCORSO SPLENDIDO E UTILE ALLO STATO , CHE IN SEGUITO DOPO AVERLO SCRITTO , PUBBLICO' . MA QUANDO QUELLO SI SEDETTE , CATILINA PREPARATO COM' ERA A DISSIMULARE OGNI COSA , CON IL VOLTO ABBASSATO E LA VOCE SUPLICANTE , COMINCIO' A CHIEDERE AI SENATORI , DI NON RITENERE AVVENTATAMENTE VERA OGNI COSA PROCLAMATA CONTRO DI LUI ; DISSE CHE NATO DA UNA TALE FAMIGLIA , AVEVA EDUCATO LA SUA VITA FIN DALL' ADOLESCENZA IN MODO TALE CHE SI POTEVA SPERARE OGNI BENE ; NON PENSASSERO CHE LUI UOMO PATRIZIO , CHE AVEVA SPESSO BENEFICATO LA PLEBE ROMANA COME I SUOI ANTENATI , AVESSE BISOGNO DELLA ROVINA DELLO STATO , MENTRE IL CONSOLE MARCO TULLIO , INQUILINO DELLA CITTA ` DI ROMA , LO SALVAVA. POICHE ` AVEVA AGGIUNTO A QUESTE PAROLE , FRASI INGIURIOSE , TUTTI PROTESTARONO , CHIAMANDOLO ASSASSINO E NEMICO DELLA PATRIA . ALLORA QUELLO FURIBONDO DISSE : “ POICHE' CERTAMENTE , CIRCONDATO DA NEMICI , SONO CONDOTTO ALLA ROVINA , SPEGNERO' IL MIO INCENDIO CON LA ROVINA . SALLUSTIO