Brigantaggio e questione meridionale: riassunto
Riassunto sul fenomeno del brigantaggio dopo l'Unità d'Italia (2 pagine formato doc)
BRIGANTAGGIO E QUESTIONE MERIDIONALE: RIASSUNTO
Il brigantaggio meridionale e la "Questione romana".
Il brigantaggio si sviluppò subito dopo l’età garibaldina e coinvolse tutto il Sud Italia (tranne la Sicilia).Si pensa che fossero coinvolte 350 bande e migliaia di briganti.Esso era alimentato dal disagio sociale,da mancate promesse(riforma agraria) e da una reazione contro il nuovo stato fondato sull’alleanza tra borghesia settentrionale e proprietà terriera meridionale. L’esercito piemontese fu moltiplicato e il brigantaggio punito dai tribunali militari:si assistettero a incendi di villaggi e fucilazioni senza processo.Ma oltre alla questione sociale si affiancava la questione romana. I democratici avevano rivendicato Roma capitale (quando ancora era in mano al Papa,appoggiato dalle più importanti forze europee), in modo da mettere in crisi l’intera politica estera della Destra Storica. C’era inoltre un duro contrasto tra l’anti-cattolicesimo della sinistra e la politica più moderatrice della Destra.
Tesina sul brigantaggio
BRIGANTAGGIO MERIDIONALE: RIASSUNTO
La formula di Cavour (Libera Chiesa in Libero Stato) si basava sulla piena libertà religiosa della Chiesa che doveva essere garantita dallo Stato,che però era l’unico fautore del potere temporale e fu ripresa da Ricasoli che gli succedette al governo nel 1861,cercando di negoziare con Pio IX che difese il proprio potere temporale.Criticato dalla Destra (più cautela) e dalla Sinistra(politica estera più aggressiva) rassegnò le dimissioni dopo appena 9 mesi, sostituito da Rattazzi. Garibaldi volle tentare di conquistare Roma concentrando i propri volontari in Sicilia;ma l’intervento della Francia fece proclamare lo stato d’assedio all’esercito che si scontrò con Garibaldi in Calabria(Aspromonte),sconfiggendolo.Poco dopo anche il governo Rattazzi si dimesse. Ci si rese conto che era impossibile un’azione così diretta e così i governi successivi adottarono una politica più cauta.Minghetti ottenne subito un accordo con napoleone:l’Italia avrebbe spostato la capitale a Firenze rinunciando a Roma,proteggendo lo Stato pontificio in cambio del ritiro delle truppe francesi in Italia entro 2 anni.ma la sinistra insorse e il governo Minghetti si dimesse al posto del governo La Marmora(1864). Il Vaticano,allarmato dall’accordo Italia-Francia, si chiuse ancor di più condannando il liberalismo e la modernizzazione:con l’enciclica “Quanta Cura” Pio IX denunciò i principi liberali elencandone 80 nel Sillabo (appendice dell’enciclica)
Il brigantaggio: saggio breve
QUESTIONE MERIDIONALE E BRIGANTAGGIO SINTESI
L’Italia dalla sinistra storica all'età giolittiana. Agli inizi degli anni 70 la Destra Storica cominciò ad andare in crisi:sebbene si fossero raggiunti importanti obiettivi (“prerequisiti dello sviluppo”), le industrie erano ancora poco sviluppate e mancavano i capitali,dopo che il governo Lanza-Sella aveva speso molto per pareggiare il bilancio.Al governo Minghetti il re Vittorio Emanuele fece succedere nel 1876 il governo DePretis, leader della sinistra.Comincia così il capitalismo italiano,nel quale venivano favoriti le componenti finanziarie piuttosto che quelle agricole.Questa forza era divisa da 3 correnti principali
- “Sinistra storica piemontese”:derivava dal vecchio centro-sinistra di Rattazzi; posizione liberale
- “Sinistra storica nazionale”:derivava dall’unione delle vecchie correnti garibaldine e mazziniane;cercavano un compromesso con la monarchia
- “Sinistra giovane”:era la sinistra del Sud i cui principali esponenti (De Luca e De Santis) erano per una politica moderata