Capitalismo industriale e capitalismo agrario: caratteristiche
Caratteristiche del capitalismo industriale e agrario. Quadro storico dell'Italia con la destra al potere, le condizioni del lavoro e la nascita del movimento operaio, il malcontento del proletariato agricolo e il socialismo nelle campagne, scioperi e lotte nell'industria, uno sciopero nel Biellese (5 pagine formato doc)
CAPITALISMO INDUSTRIALE E CAPITALISMO AGRARIO
Capitalismo industriale e capitalismo agrario.
Quadro storico dell’Italia con la destra al potere. In Italia verso il 1870 lo sviluppo dell’economia capitalistica è fortemente in ritardo rispetto a quella degli altri paesi europei per un seguito di circostanze : la carenza di capitali , la povertà di materie prime , la mancanza di un grande mercato . Al momento dell’ unificazione l’Italia appariva priva di una vera base industriale , anche se poteva annoverare nuclei tessili di un certo rilievo , officine meccaniche dotate però di una organizzazione piuttosto arcaica e una siderurgia decisamente arretrata ; la situazione economica era inoltre profondamente differenziata da zona a zona , solo al nord il quadro industriale era abbastanza saldo e l’economia agricola si muoveva sempre più secondo i principi capitalistici.Il fenomeno della povertà nel 1500
CAPITALISMO INDUSTRIALE: CARATTERISTICHE
Al centro nonostante alcune industrie del settore agro-chimico promettevano un veloce sviluppo , era ancora l’agricoltura l’unica fonte di profitto per la popolazione .
Al sud invece imperava ancora il latifondo , e in generale una debolissima economia di sussistenza basata su esigui allevamenti e un agricoltura molto arretrata . Queste profonde differenze economiche e sociali erano la causa di un rapporto di sfiducia fra industria e banca , e influenzavano in particolar modo i caratteri dell’intervento pubblico , l’assetto del mercato del lavoro e il comportamento delle organizzazioni di classe . Negli ultimi anni compresi tra l’unità e l’ultimo decennio del secolo XIX si registra ancora una generale stasi : l’industria al limite delle possibilità offerte dalle sue stesse strutture artigianali , profondamente condizionata dalla concorrenza estera , ma da questa dipendente per l’acquisto delle materie prime e delle attrezzature , non riesce a raggiungere le dimensioni della moderna organizzazione. Gli elementi su cui essa baserà lo sforzo per raggiungere livelli almeno marginali di competitività saranno i bassi salari , dall’altro il crescente protezionismo doganale . Il primo di questi fattori si legava all’esistenza e al permanere di alcune particolari condizioni del mercato del lavoro : la sovrappopolazione , l’ampia possibilità di attingere a manodopera minorile e femminile, la temporaneità dell’occupazione industriale.CAPITALISMO AGRARIO: DEFINIZIONE
Quando la sinistra storica raggiunse il potere solo il 27.10 % degli operai erano uomini adulti , infatti il 49.32 % erano donne e il 23.58 % erano fanciulli dell’uno e dell’altro sesso inferiori ai quattordici anni ; per questi ultimi non esisteva alcun tipo di legge che ne tutelasse i diritti .La regioni di punta dell’Italia agricola diventavano invece la valle Padana e il Piemonte , radicalmente mutate nei loro aspetti morfologici, politici e sociali dalle bonifiche realizzate a partire da quando Cavour era al potere nel Regno dei Savoia e proseguite con l’ascesa della sinistra nel 1876.Tuttavia la trasformazione dell’economia agraria del nord in un’economia a prevalente carattere capitalistico fu determinata , come avvenne per l’industria , dall’intervento del capitale straniero, che da un lato potè supplire alle carenze dei capitali locali , ma dall’altro contribuiva ad arricchire solamente le banche estere . Questo processo di ricostruzione, che si proponeva il fine di ricoprire il deficit in cui si trovavano gli oneri dello stato, vide però le prime sollecitazioni di quella parte della popolazione che comprendeva agricoltori , artigiani ma soprattutto operai . L’ideologia marxista giunse come una ventata di novità proprio fra questi ultimi , che iniziarono le fermentazioni che portarono dapprima al riconoscimento in una specifica classe e immediatamente dopo alla lotta operaia vera e propria.
AGRICOLTURA CAPITALISTICA
Le condizioni del lavoro e la nascita del movimento operaio. Quali fossero le condizioni generali della popolazione italiana in tutta la seconda metà del secolo XIX’ appare abbastanza evidente se si volge l’attenzione a tre fenomeni: la frequenza e l’intensità delle epidemie che si diffondevano su tutto il territorio nazionale, la natura e la crescita del flusso migratorio, soprattutto a partire dagli ultimi decenni del secolo, la base culturale di cui disponeva la maggior parte della popolazione. Pellagra, malaria e colera erano i flagelli che colpivano, i primi in pre¬valenza le popolazioni agricole, il colera indifferentemente queste e quelle urbane; traevano origine da condizioni ambientali e territoriali malsane, da un’alimentazione povera, portata ad utilizzare anche alimenti deterio¬rati, dalla carenza di servizi e di misure igieniche.