Cavour, Mazzini, Garibaldi e Pellico
La vita e le imprese dei personaggi del Risorgimento italiano: Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini e Silvio Pellico (8 pagine formato doc)
CAVOUR, MAZZINI, GARIBALDI E PELLICO
Camillo Benso conte di Cavour
1 - Introduzione.
Camillo Benso conte di Cavour (Torino 1810-1861), statista piemontese e primo ministro del Regno d'Italia; fu uno dei principali protagonisti del Risorgimento italiano.
2 - L'approccio alla cultura liberale. Figlio del marchese Michele e della ginevrina Adele di Sellon, fu avviato alla carriera militare, ma prese la decisione di abbandonare l'esercito, nel quale peraltro era guardato con sospetto a causa delle sue idee liberali, maturate nel corso dei soggiorni all'estero e degli studi di economia e di politica. Una serie di viaggi nei principali paesi dell'Europa occidentale lo mise in diretto contatto con alcune personalità del mondo della cultura e con le trasformazioni economiche provocate dalla rivoluzione industriale. Cavour collaborò con alcune riviste italiane, svizzere e francesi con una serie di articoli nei quali analizzò temi quali il pauperismo, il liberismo doganale, le ferrovie, la modernizzazione dell'agricoltura, maturando il convincimento che l'indipendenza nazionale fosse per l'Italia un obiettivo storicamente fondato.
Camillo Benso conte di Cavour: riassunto
RISORGIMENTO: MAZZINI, CAVOUR, GARIBALDI
3 L'APPRENDISTATO POLITICO In Piemonte iniziò la sua attività politica negli ultimi anni del regno di Carlo Alberto, contrassegnati dall'esperienza dello Statuto e dalle riforme liberali, a cui aveva fatto seguito la partecipazione del Regno di Sardegna alla prima guerra d'indipendenza. Cavour fondò con alcuni moderati piemontesi il giornale "Il Risorgimento", che diresse per un anno (1847-48), continuando poi a collaborarvi fino al 1850, quando venne nominato ministro dell'Agricoltura nel governo di Massimo d'Azeglio. Dopo essere stato ministro delle Finanze, il re Vittorio Emanuele II lo nominò capo del governo (1852), carica che gli permise di adottare misure per lo sviluppo economico del Piemonte e per la costruzione di una rete ferroviaria.
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MISURE ATTUATE DA CAVOUR
4 - L'abilità diplomatica. In politica estera si associò al re, deliberando nel 1854 la partecipazione dell'esercito sardo alla guerra di Crimea: il congresso di pace di Parigi del 1856 consentì a Cavour di attaccare lo Stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie e di ottenere l'attenzione della Francia e della Gran Bretagna alla questione nazionale italiana. I rapporti da lui intrecciati con l'imperatore Napoleone III sfociarono negli accordi di Plombières (1858), che prevedevano l'intervento militare francese in appoggio al Piemonte, nel caso l'Austria avesse dichiarato guerra al regno sabaudo, e reciproche acquisizioni territoriali nella penisola. Nel frattempo Cavour intensificò i rapporti politici con gruppi di patrioti democratici, ex mazziniani, raccolti intorno alla Società nazionale.
5 - L'intervento nel processo di unificazione italiana. Nel 1859 riuscì a rendere operative le clausole degli accordi di Plombières, costringendo l'Austria a dichiarare guerra al Piemonte: iniziate nell'aprile del 1859, le operazioni militari franco-piemontesi della seconda guerra d'indipendenza portarono alla liberazione della Lombardia dal dominio austriaco, mentre contemporaneamente sorgevano, ispirati da Cavour, movimenti annessionistici in Toscana, a Modena, a Parma e nelle Legazioni pontificie. L'improvvisa decisione presa da Napoleone III di ritirarsi dal conflitto, che condusse all'armistizio di Villafranca (11 luglio 1859) tra Austria e Francia, provocò la reazione di Cavour, che si dimise da presidente del Consiglio.