Chiesa e Impero nella prima metà del XIII secolo

Innocenzo III e il rafforzamento della Chiesa romana, le eresie e la repressione degli eretici, gli ordini mendicanti, Federico II e la sua incoronazione. Appunti sul rapporto tra la chiesa e l'impero nella prima metà del XIII secolo (0 pagine formato doc)

Appunto di bettuska

CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO

Chiesa e impero nella prima metà del XIII secolo.

Innocenzo III e il rafforzamento della Chiesa romana. Il periodo tra gli ultimi anni del XII secolo e gli inizi del XIII fu segnato dalla figura di Innocenzo III, Lotario dei conti di Segni, che, nella sua opera De contemptu mundi sive de miseriis humanae conditionis, insisteva sull'insufficienza morale degli uomini, denunciava i vizi della società mondana e affermava le responsabilità che competevano alla Chiesa; il suo obiettivo fu il rafforzamento della Chiesa. La cristianità era sotto l'impressione della caduta di Gerusalemme e del fallimento della terza crociata; i difficili rapporti della Chiesa con l'Imperatore Enrico VI, figlio del Barbarossa, e i problemi sorti con la sua morte nel 1197, avevano reso impossibile organizzare una nuova crociata che approfittasse della morte del Saladino nel 1193.

Lotta tra papato e impero e le crociate: riassunto

PAPATO E IMPERO NEL TRECENTO

La crociata, il controllo della successione imperiale, l'eliminazione delle eresie, la riforma della Chiesa, furono le linee lungo le quali egli svolse la sua opera.

La crociata presupponeva l'unità della cristianità, che non sarebbe stata possibile se le autorità temporali non avessero agito con il pontefice e se il corpo della cristianità fosse stato lacerato dalle eresie alimentate dalla corruzione ecclesiastica. La questione più grave era la successione al trono dopo la morte di Enrico VI, complicata dall'unione tra Impero e regno normanno; i principi tedeschi erano divisi tra i fautori di Filippo di Svevia, fratello di Enrico VI, e di Ottone IV di Brunswick, figlio di Enrico il Leone: si era riprodotta la divisione tra guelfi e ghibellini, con la paralisi dell'azione politica del re di Germania. Innocenzo III nel 1209 appoggiò la candidatura di Ottone, che s'impegnò a rinunciare ad ogni rivendicazione sull'Italia meridionale; ma sin dal 1210, dinnanzi alle inadempienze di Ottone, Innocenzo lo scomunicò ed avanzò la candidatura di Federico, che gli era stato affidato alla morte della madre Costanza d'Altavilla nel 1198: essa riapriva la prospettiva dell'unione tra corona imperiale e corona siciliana. Forte dell'appoggio del Papa e della feudalità ghibellina, Federico fu proclamato re di Germania nel 1212.

CHIESA E IMPERO NEL BASSO MEDIOEVO

La contesa tra Ottone e Federico fu risolta nel 1214, quando l'esercito di Ottone e di Giovanni Senza Terra fu sconfitto dall'esercito francese di Filippo II Augusto, alleato di Federico. Innocenzo stava allestendo una nuova crociata che avrebbe dovuto avere un carattere di spedizione armata sotto la sua direzione, una crociata pontificia sul modello della prima, voluta da Urbano II. Il Papa si rivolse ai signori feudali, alla piccola feudalità cavalleresca e al popolo, mobilitando i vescovi e i monaci nella predicazione della crociata. All'appello del Papa risposero alcuni grandi feudatari, ma la spedizione, allestita nel 1202, fu manovrata molto più da Venezia che dal Papa e si concluse con la conquista di Costantinopoli e con la fondazione d