I club nella rivoluzione francese

Analisi e nascita dei club politici durante la rivoluzione francese: foglianti, giacobini, girondini, sanculotti, montagnardi, cordiglieri (4 pagine formato doc)

Appunto di arrotino1989
I club sono associazioni in cui si discutono problemi politici: hanno la funzione di organizzazione della lotta politica ed elaborazione dei principi rivoluzionari. Il club Bretone sorge già nel maggio 1789 a Versailles ed è fondato da rappresentanti del III stato provenienti dalla Bretagna; a ottobre alcuni suoi membri si trasferiscono a Parigi col nome di «Società degli amici della costituzione» insediandosi nell'ex convento dei domenicani (Jacobins). L'alta quota d'iscrizione al club giacobino esclude la partecipazione popolare, ma diviene sempre più radicale e egualitario, specie quando dal 1793 Robespierre ne è capo indiscusso.
Esso raccoglie le posizioni della media e piccola borghesia: è favorevole alla punizione del Re, al centralismo amministrativo e all'intervento politico in economia.
Nel luglio 1791, con la tentata fuga del re, la maggioranza moderata si stacca dal club giacobino, perché contraria alla condanna del Re, per fondare il club dei foglianti, guidato da Barnave e La Fayette. Esso riunisce i sostenitori della costituzione censitaria del 1791 e scompare con la fine della monarchia. Il club dei cordiglieri sorge nell'aprile 1790 con le riunioni degli appartenenti alla «Società degli amici dei diritti dell'uomo e del cittadino» in un ex convento dei francescani (Cordeliers). Aderisce alle istanze Repubblicane e popolari contro la monarchia, ma si scontra con Robespierre che ne fa arrestare e giustiziare i capi (Danton e Desmoulins). Danton (di modesta origine borghese, studia diritto) ha un ruolo fondamentale e il 10 agosto 1792, fonda il Comitato di salute pubblica, ma uscitone guida l'opposizione moderata e democratica (indulgenti) a Robespierre. Il club dei girondini (o brissottini) sorge nel 1791 e riunisce i deputati all'Assemblea legislativa del dipartimento della Gironda: sono notabili (alta e media borghesia) d'idee liberali e con un forte senso della legalità, favorevoli ad un ordinamento politico decentrato e contrari al dirigismo economico. Guidato da Brissot, contrario all'ideologia egualitaria dei sanculotti parigini (la Comune di Parigi sorta il 10/8/92, come organo extra-costituzionale), ha posizioni vicine alla borghesia mercantile e provinciale. L'arresto e l'esecuzione dei suoi capi (giugno 1793) segna l’inizio del Terrore e il loro rientro alla Convenzione ne rappresentano la conclusione. Sin dal 1789, soprattutto a Parigi, si ebbe una fioritura di giornali, club e circoli frequentati da intellettuali, borghesi e aristocratici, che partecipavano alle vicende della rivoluzione e animavano il dibattito politico. Tra i vari club, il principale era quello dei giacobini, che divenne poi un vero e proprio movimento politico e svolse un ruolo di guida nelle vicende rivoluzionarie. Inizialmente i giacobini avevano come obiettivo quello di "illuminare" il popolo e di guidarlo verso una rivoluzione che trasformasse la Francia in una monarchia costituzionale. Ma con l'acutizzarsi dei contrasti politici e sociali,