Dame e cavalieri nel Medioevo: riassunto

Com'è nato l'amor cortese cavalleresco? Riassunto su dame e cavalieri nel Medioevo (4 pagine formato doc)

Appunto di zaff

DAME E CAVALIERI NEL MEDIOEVO: RIASSUNTO

Cavalieri e dame nelle fonti scritte.

Il romanticismo cortese e cavalleresco. Com’è nato il romanticismo cortese cavalleresco, così vicino alla nostra sensibilità? L’arte gotica continua il periodo di transizione dell’alto Medioevo segnando la rinascita delle lettere e delle arti. Fino a tale periodo i conventi erano le tappe che via via si toccavano nei pellegrinaggi, ora sono di nuovo le città i luoghi dove ci s’incontra e si entra in contatto col mondo.
È il periodo dei Comuni; la ventata di libertà percorre le campagne e i borghi risvegliando anche la figura femminile, un po’ rigida e austera che abbiamo conosciuto nei secoli precedenti, che torna ora ad adornarsi delle sue doti più belle, che a lungo aveva tenuto nascoste: la grazia e la femminilità. Bella ed elegantissima nelle lunghe preziose vesti, la donna dell’alto Medioevo è ispiratrice delle nobili imprese dei cavalieri erranti, eroi che per un suo sguardo non esitano sfidare anche la morte.

LE DAME DEL MEDIOEVO

La sua grazia e la sua gentilezza sono cantate in delicate poesie d’amore dei trovieri e trovatori.
Dopo il 1162, in Italia settentrionale, comincia a fiorire la poesia provenzale; qui sono accolti con favore dai conti di Provenza e poi dal re di Sicilia i poeti provenzali, non solo nelle corti ma anche nelle contrade. Sono così apprezzate la poesia e l’arte poetica. Le corti accolgono molti poeti di origine borghese, questi di solito si fanno portavoce della cavalleria e rappresentanti del gusto nobile; tutta la civiltà cavalleresca è in certo qual modo un compromesso fra l’antica visione feudale e gerarchica e il nuovo orientamento borghese e cittadino.
Una gran parte della popolazione è in continuo movimento: cavalieri che prendono la croce, credenti che si fanno pellegrini, mercanti in viaggio di città in città, contadini che lasciano i campi, operai e artisti che costruiscono le cattedrali, dotti e studenti, che vagano di università in università; e fra di loro comincia a svilupparsi una specie di cortese vagabondare.

La figura del cavaliere nel Medioevo: riassunto

FIGURA DEL CAVALIERE DEL MEDIOEVO

La cavalleria si trasforma in casta professionale, inizialmente si compone di soldati di mestiere. I conti e i grandi proprietari terrieri ricevono i loro possedimenti in cambio di servizi militari. Ma, l’impegno militare perde ogni efficacia e, fra la gente d’antica nobiltà, gli esperti nelle armi sono troppo poco numerosi per bastare alle esigenze delle guerre e delle faide ininterrotte. Ora chi intende guerreggiare – e chi, fra i signori, non lo desidera? – deve assicurarsi l’aiuto di milizie più fidate e numerose. A ciò fu educata la cavalleria, uscita per lo più dai ranghi dei ministeriali.
Prendendo a modello quanto era avvenuto nella Provenza dei trovatori, per oltre due secoli la nobiltà dell’Europa occidentale si riconosce nella celebrazione del servizio di Amore dell’uomo nei confronti della donna amata. Ciò è documentato dalle canzoni delle crociate, genere ripreso dalla poesia romanza che tematizza il dilemma del cavaliere, incerto tra il servizio d’amore per la donna amata e la partenza per la Terrasanta; oppure attraverso la tenzone della lirica provenzale in una discussione fra dama e cavaliere sui temi dell’amore cortese, discussione animata ed elegante.