La decadenza nel Medioevo: riassunto

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LA DECADENZA NEL MEDIOEVO: RIASSUNTO

La decadenza nel Medioevo.

Il Trecento è un secolo di rottura nella storia europeo, in cui si spezzano gli antichi equilibri e si avvia il passaggio dal Medioevo all'Età moderna. Agli inizi del secolo, la popolazione smise di crescere, la produzione agricola diminuì e i commerci ristagnarono. Ciò fu dovuto soprattutto al fatto che l'espansione delle terre coltivate (un fenomeno legato nei secoli precedenti alla crescita della popolazione) aveva raggiunto ormai i suoi limiti estremi, spingendosi in zone inadatte, sempre più improduttive. lì cibo pertanto cominciò a mancare e una serie continua di carestie (specialmente gravi quelle del 315-18 e del 1338-40) colpì l'Europa.

Medioevo: significato e origine

IL MEDIOEVO: RIASSUNTO

Gli uomini, malnutriti, sa indebolirono, e furono facile preda delle epidemie che regolarmente accompagnarono le carestie.

Poi vi fu il colpo decisivo:la Peste Nera, una terribile epidemia sorta nel 1346 in Oriente e portata in Occidente dalle navi dei mercanti genovesi. Tra il 1348 e il 1350 essa fece milioni di vittime in tutti i paesi: la popolazione europea si ridusse di più di un terzo, da 80 a 50 milioni di uomini tra gli inizi e la fine del secolo. Il calo della popolazione fece arretrare le attività agricole. Molti villaggi durante il Medioevo furono abbandonati, gli spazi boschivi e i pascoli ripresero il sopravvento sui campi; lo sviluppo dell'allevamento ovino e bovino portò a una maggiore produzione di carne e latticini.

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ALTO MEDIOEVO: RIASSUNTO

La vita economica fu totalmente sconvolta e venne riorganizzata su basi nuove: sia nelle attività agricole che in quelle industriali, la mancanza di manodopera in qualche caso giocò a favore dei contadini e degli operai, che poterono strappare migliori condizioni di lavoro; generalmente però accadde il contrario, cioè che gli imprenditori e i proprietari di terre (fra cui numerosi borghesi, che acquistarono a basso prezzo le terre abbandonate dai contadini e quelle dei nobili e delle chiese) approfittarono del momento di crisi per fissare con più precisione gli obblighi di lavoro, per instaurare rapporti a breve termine (come la mezzadria) che garantissero ai proprietari un più forte controllo della terra e della produzione; inoltre, la scomparsa o la crisi di tanti villaggi contadini fece scomparire gli antichi diritti consuetudinari e gli usi collettivi della terra. Vi furono pertanto, nella seconda metà del Trecento, gravi tensioni sociali, che sfociarono in numerose rivolte — sanguinosamente represse dalle forze dell'ordine —sia nelle città che nelle campagne.