I fatti più importanti del '600
Il contesto storico del seicento: rivoluzione Inglese, Luigi XIV, rivoluzione scientifica e illuminismo (7 pagine formato doc)
IL 600
Storia.
La Rivoluzione inglese e le rivolte del ‘600 - Dopo Elisabetta la dinastia dei Tudor si estinse e salì al potere Giacomo I Stuart, figlio di Maria Stuart. Egli propose un programma accentratore con la riaffermazione della Chiesa anglicana, sul prelievo per mezzo di tasse, sulla scomparsa di poteri che riguardassero persone a lui non fidate (anche nella giustizia). Ma al contrario di Elisabetta sia in politica estera si in quella interna non seppe mantenere una buona organizzazione: entrò in collisione con Francia e Spagna e le rotte commerciali persero alcune importanti compagnie. Non riuscì a trovare una organizzazione interna tanto che sia cattolici (delusi per non essere ritornati al cattolicesimo come religione ufficiale, tentarono anche una congiura [la congiura delle polveri]) che puritani non videro in Giacomo una figura da seguire. Iniziarono di nuovo le persecuzioni e molte persone, come i padri pellegrini che sbarcarono in Massachusetts, emigrarono appunto in altri paesi. Nacquero dissidi fra Giacomo e il Parlamento, unico rappresentante essendo la nobiltà finita dopo la guerra delle due rose. Carlo I Stuart succedette a Giacomo. La gentry inglese, la piccola borghesia, fu la prima a scontrarsi con il nuovo re che come il suo predecessore attuò una pressione fiscale asfissiante e represse anche il Parlamento, non considerando la Petition of Rights del 1628. Il tesoro regio aumentò a dismisura e chi ne faceva le spese erano i cittadini.Il '600: contesto storico, politico e sociale
IL CONTESTO STORICO DEL SEICENTO
In più anche i puritani si lamentavano dei vescovi scelti dal re e dalla Chiesa. Intanto l’arcivescovo William Laud aumentò i dissapori interni riformando la chiesa scozzese, di stampo calvinista ortodosso. Era la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Gli scozzesi decisero di muovere guerra con un patto, il Covenant, di difesa della loro religione. Gli scozzesi sconfissero gli inglesi. Carlo I riconvocò il Parlamento per l’approvazione di nuove tasse per le spese per la guerra ma i dissidi interni fecero sì che solo dopo un mese il Parlamento fu sciolto (aprile 1640) è questo il Corto Parlamento. Ma nel novembre dello stesso anno fu convocato quello che si dice il Lungo Parlamento (fino al 1653). Carlo I voleva manipolare le sue decisioni ma guidato da Pym e Hampden il parlamento si oppose e fece sancire molte leggi contro il re: fu detto no ai tribunali speciali, all’imposizione di nuovi tributi, all’arresto dei sudditi senza processo e alle persecuzioni. Il conte di Strafford fu condannato a morte. All’inizio del ’41 il Parlamento non pensava all’instaurazione di una Repubblica ma questo avvenne per colpa del precipitare della situazione con Carlo I: in Irlanda infatti si era generata una rivolta con l’uccisione di inglesi e scozzesi e i sospetti del fautore di questa rivolta caddero sul re. Il Parlamento si sentiva in pericolo e chiese con la Grande Rimostranza di fermare Carlo I. Ma la situazione degenerò.
IL 600 STORIA
Il re tentò un colpo di stato che non gli riuscì. Il popolo, aizzato dai puritani, si ribellò e Carlo dovette lasciare la città. Gli schieramenti si delinearono: da una parte i cavalieri, i nobili, la gentry che non vedeva nella riforma radicale del parlamento la salvezza, dall’altra i puritani (nobili, anche della gentry, artigiani, commercianti), detti Teste Tonde, perché la loro religione li portava a tagliare i capelli, che voleva più libertà e vicinanza all’opera parlamentare. Tra il ’42 e il ’43 la guerra si protrasse fino a quando al posto di Pym e Hampden salì come capo dei parlamentari Oliver Cromwell, esponente della gentry. Grande stratega, costituì la New Model Army e grazie ad ispirazioni religiose sconfisse due volte il re che fu consegnato al Parlamento nel 1647, mentre la Chiesa anglicana fu distrutta e Laud fu condannato a morte. Lo schieramento puritano però si spezzò a questo punto nella maggioranza parlamentare formata da chi voleva un orientamento presbiteriano (smantellamento chiesa anglicana) e l’introduzione di un’unica confessione calvinista, governata dalle singole comunità di credenti. L’altra, appoggiata all’esercito di Cromwell si inspirava agli indipendenti che vedevano come opzione una libertà di culto e organizzazione nelle varie comunità.