Il fenomeno della povertà nel 1500
Appunti su come le diverse città europee si posero nei confronti della povertà intorno al 1520. Riflessioni sul fenomeno della povertà nel 1500 (2 pagine formato doc)
POVERTA' NEL 1500
Povertà nel 1500.
Nel corso del 1500 i sistemi di produzione avevano un’impronta di tipo capitalistico (se già di capitalismo si può parlare), e ciò comportò lenti ma profondi cambiamenti nella società che si manifestarono a pieno dopo il 1520. Questa trasformazione investì tutti gli ambiti dell’economia, tant’è che si può parlare di capitalismo agrario, commerciale ed industriale. Queste tre forme di capitalismo, pur abbracciando ambiti diversi, furono attuate nello stesso modo e produssero i medesimi effetti: per formare grandi capitali si sfruttavano intensamente i mezzi di produzione pagando sempre meno la mano d’opera. Con la nascita del capitalismo venne modificato il sistema di produzione agricolo, stravolgendo così la società contadina. Molti piccoli proprietari rimasero senza la loro terra e furono costretti a trasferirsi per cercare un qualsiasi mezzo di sussistenza verso le città, che erano il luogo dove erano concentrate tutte le ricchezze ed il cibo.CAUSE DELLA POVERTA'
Quei pochi contadini che erano riusciti a mantenere il possesso del loro terreno videro, invece, migliorare la loro condizione, sia perché la loro concorrenza era minore, sia perché i prezzi del cibo stavano aumentando parallelamente all’aumento della popolazione. Queste trasformazioni furono le cause principali che portarono nelle città massicci afflussi di persone prive di una qualifica professionale e non abituate alla vita cittadina. Così le masse di poveri e sfollati disoccupati aumentarono sempre più, ed oltre a questo era in atto un incremento demografico; mentre i posti di lavoro diminuivano la popolazione continuava ad aumentare, incrementando disoccupazione e povertà. Le istituzioni ecclesiastiche cercarono di aiutare la povera gente con elemosine ed asili nelle parrocchie, ma questi aiuti erano saltuari e mal gestiti, e la situazione continuò a peggiorare.
Capitalismo industriale e capitalismo agrario
RIFLESSIONI SULLA POVERTA'
Poiché i poveri erano una minaccia per l’equilibrio sociale e per l’incolumità dei cittadini, le istituzioni laiche iniziarono ad organizzarsi per cercare un rimedio definitivo. La cosa più importante da fare era tenere a bada quella massa di poveri, e per prima cosa si cercò di diminuire il numero di coloro che vivevano per strada. Ovunque furono cacciati dalle città i poveri forestieri, e fu vietato loro l’ingresso entro le mura. Dura fu la repressione contro i vagabondi: essi vivevano per strada senza una fissa dimora e per sopravvivere vagavano di zona in zona, ed anche di città in città elemosinando denaro e dedicandosi a piccoli furti. Essi, siccome stavano aumentando, costituivano un pericolo sempre maggiore, e furono cacciati da ogni città. In seguito il governo si prese il compito di garantire la sussistenza a coloro che non potevano permettersela; per fare ciò riorganizzò l’assistenza sociale creando delle istituzioni apposite ed istituendo delle “tasse sui poveri”, per avere capitali maggiori da investire per risolvere il problema. Ci fu un processo di centralizzazione e di laicizzazione dell’elemosina: nuovi centri laici di assistenza vennero ad aggiungersi a quelli già preesistenti, tra loro venne molto incrementata la collaborazione fino ad arrivare alla costituzione di un fondo monetario comune; la chiesa perse il suo primato nelle donazioni e in alcune città gli fu perfino proibito di elemosinare, affinché donasse i suoi guadagni allo Stato, che li avrebbe utilizzati al meglio per praticare l’elemosina.
POVERTA' NEL MONDO
Questa riforma, però, diede origine a pesanti proteste, infatti, in questo modo, venivano meno gli ideali di carità cristiana: non si potevano fare donazioni libere e l’essere poveri veniva considerato disonorevole. Per questi motivi in molte città la chiesa decise di staccarsi dai movimenti di riforma per organizzare lei stessa elemosine pubbliche. Spesso anche ai singoli individui venne vietato, pena pesanti ammende, di donare denaro al primo che gli capitava: essi dovevano donare allo Stato che avrebbe aiutato chi realmente aveva bisogno. Comunque, anche se molto limitata, la beneficenza privata di cattolici e protestanti perdurò ininterrottamente. Nonostante ciò la situazione non migliorò: la massa dei miseri continuava ad aumentare, il cibo non era più sufficiente ed il suo prezzo continuava a salire, le rivolte popolari diventavano sempre più frequenti.