La Gemania dal 1930 al 1945

La Storia tedesca degli anni a cavallo della seconda guerra mondiale. Come Hitler ha raggiunto il potere, le leggi di Norimberga, la notte dei cristalli. (5 pagine , formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di paolapigo
Molto profonde erano le ferite dalle quali la Germania stava cercando di guarire, troppa la paura che un fantasma, "innaturale Storia tedesca a cavallo della seconda guerra mondiale Molto profonde erano le ferite dalle quali la Germania stava cercando di guarire, troppa la paura che un fantasma, "innaturale" per la tradizione culturale e mentale tedesca, si impossessasse del paese: il disordine.
La Germania di Weimar era infatti un territorio attraversato da continue incertezze politiche, economiche e sociali, un humus pericoloso dal quale, dopo la crisi del 1929 germogliata in America e dilagata in Europa, gli estremismi politici trovavano una straordinaria capacità di fioritura. Gli scontri tra simpatizzanti comunisti e nazisti, e tra questi e le forze dell'ordine, erano infatti cronaca quotidiana.
Nel 1930 Hindenburg sciolse il Parlamento e, nelle elezioni di quello stesso anno, i comunisti e i nazionalsocialisti (nazisti) ottennero un grande aumento di voti. Il Partito Nazista, guidato da Adolf Hitler, divenne la seconda forza politica dopo la socialdemocrazia. La promessa del nazismo di ricostruire la Grande Germania, umiliata dai trattati del dopoguerra e la campagna contro ebrei e comunisti, accusati di aver causato la crisi economica, attrassero sempre più l'attenzione della classe media e delle masse impoverite. Comunisti e socialisti, nemici dal 1918, non si allearono contro Hitler mentre costituivano la maggioranza in Parlamento e compresero troppo tardi il pericolo che egli rappresentava. Nelle elezioni indette nel 1932 i nazisti eseguirono un autentico capolavoro propagandistico e "di convincimento", bilanciando astutamente un'abile campagna di attivismo (parate, dimostrazioni, convegni) a veri e propri atti di squadrismo per zittire la voce degli avversari. Entrambi questi comportamenti diedero ai tedeschi una duplice sensazione: che i nazisti fossero dotati di uno slancio idealistico superiore agli altri attivisti (ogni strada era coperta da manifestini, volantini, i marciapiedi erano dipinti con svastiche) e che - come conseguenza - il futuro fosse ineluttabilmente loro. Nei piccoli centri, in occasione di queste lezioni, il partito nazista raccolse i maggiori consensi. Pur non diventando la maggioranza assoluta, i nazisti divennero però il classico ago della bilancia, una forza dalla quale non si poteva più prescindere. Conservatori e nazionalisti si rassegnarono quindi ad assistere alla scalata alla carica di Cancelliere di Hitler, nominato nel gennaio 1933 dal presidente Hindenburg.  Tra il 1932 e il 1933, durante le negoziazioni internazionali, la Germania cercò di risarcire le perdite della guerra e di recuperare il suo diritto al riarmo. All'interno la situazione era critica e il numero dei disoccupati sfiorò i sei milioni. Nel gennaio 1933, su istanza dei rappresentanti dell'alta borghesia, il presidente affidò il governo a Hitler, che a febbraio sciolse il Parlamento e indisse le elezioni, nelle quali il Partito Nazista o