La Germania e l'Europa dopo la pace di Vestfalia: riassunto

Breve riassunto sulla situazione storica in Germania e in Europa dopo la pace di Vestfalia, la quale segnò la fine della guerra dei trent'anni (1 pagine formato txt)

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PACE DI VESTFALIA

Guerra dei trent'anni: La Germania e l'Europa dopo la pace di Vestfalia. Con gli accordi di Vestfalia nell'ottobre 1648 si concluse la guerra dei Trent'anni.

Le trattative per la pace ebbero inizio nel 1644 in due città della Vestfalia: Münster, dove si riunirono le delegazioni dei paesi cattolici, e Osnabrück, dove si riunirono quelle protestanti. I congressi si chiusero nel 1648 lasciando sussistere solo il conflitto franco-spagnolo che terminò nel 1659 con la pace dei Pirenei.
In base ai trattati di Vestfalia, la Francia vide ufficialmente confermato il possesso dei Tre Vescovadi (Toul, Metz e Verdun) e di Pinerolo e ottenne l'Alsazia (esclusa Strasburgo); la Svezia si assicurò il possesso della Pomerania occidentale, di Brema e Stettino, inoltre ottenne il controllo degli estuari dei fiumi Oder, Elba e Weser e quindi quello del commercio tedesco nel Baltico e nel mare del Nord. Il possesso di territori tedeschi fece della Svezia un Principato tedesco che sedette perciò alla dieta imperiale.

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PACE DI VESTFALIA GERMANIA

Notevoli vantaggi territoriali furono ottenuti anche dall'elettore del Brandeburgo, Federico Guglielmo di Hohenzollern; la Baviera annetté l'Alto Palatinato, mentre il Basso Palatinato fu ricostituito in elettorato indipendente per il figlio dell'elettore Federico V. Fu infine riconosciuta l'indipendenza delle Province Unite dalla Spagna e della Confederazione Svizzera dall'Impero. Da questi mutamenti territoriali, il prestigio dell'Impero uscì gravemente colpito a vantaggio della Francia di Mazzarino che era riuscita ad assicurare nel Nord la supremazia dell'alleato svedese, mentre in Germania aveva fatto leva sui desideri autonomistici dei principi tedeschi per minare l'Impero dall'interno. Secondo la "Constitutio Westfalica" i 350 signori germanici, infatti, videro riconosciute dai trattati di Vestfalia la loro indipendenza dall'autorità imperiale e la possibilità di stringere alleanza o firmare trattati con Stati stranieri, senza il parere dell'imperatore. Il numero degli elettori imperiali fu inoltre portato da sette a otto (tre ecclesiastici [gli arcivescovi di Colonia, Magonza e Treviri] e cinque laici [i signori di Brandeburgo, Boemia, Palatinato, Sassonia e Baviera]) e tutte le principali attribuzioni imperiali (dichiarare guerra, concludere paci, levare imposte, ecc.) furono sottratte all'imperatore e demandate alla dieta.

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L'EUROPA DOPO LA PACE DI WESTFALIA

Infine anche il tentativo di supremazia religiosa che gli Absburgo volevano conseguire nel mondo germanico, fallì definitivamente: non solo non furono soppresse le norme sancite dalla pace di Augusta, ma fu riconosciuta l'esistenza della confessione calvinista sullo stesso piano di quelle cattolica e luterana; l'"anno normale" del  "reservatum ecclesiasticum" fu portato dal 1552 al 1624 e fu riaffermato il principio "cuius regio, eius religio" con la libertà di emigrare per i dissidenti. I trattati di Vestfalia (ratificati nel 1649) posero fine all'ultima grande guerra di religione e stabilirono un nuovo ordine internazionale europeo basato sul principio dell'equilibrio.