L'illuminismo e i suoi principi

I principi filosofici dell'illuminismo (file.doc, 3 pag) (0 pagine formato doc)

LA LIBERTA' DI STAMPA ILLUMINISMO (700) L'illuminismo è nato in Francia! Illuministi: atei e materialisti (opposto di spiritualismo).
Monarchia assoluta: Il re governa per volontà di Dio. Monarchia costituzionale: Il re governa per volontà del popolo. Deismo: è l'ammissione che Dio esisteva, che all'origine del mondo ci fosse Dio. Gli illuministi rifiutano i dogmi (le verità assolute). ILLUMINISMO: LUME DELLA RAGIONE. L'illuminismo è un movimento culturale storico che fa lo strumento essenziale la ragione. Mette in discussione il potere politico, fa propri i concetti dell'eguaglianza (di fronte alle leggi e a Dio), mette in discussione il principio per cui il potere politico discenda da Dio (gli illuministi invece dicevano che discendeva dalla volontà del popolo). Cesare Beccaria: 220 anni fa ha scritto un libro sui delitti e sulle pene: sosteneva la necessità di abolire la pena di morte.
Per definire il 700 si è scelto il riferimento ai lumi, come veniva detta la luce della ragione. Il Settecento si può dividere in diverse fasi: nella prima metà del secolo ci sono le guerre di successione che in Italia determinano trasformazioni dinastiche e territoriali. Nel decennio compreso fra il 1745 e il 1755 ci sono le polemiche contro le diffuse credenze nella magia e nella stregoneria. La disputa sui maghi e sulle streghe fece si che ci sia l'intervento della ragione. Verso l'ultimo quarto del secolo nascono due linee di tendenza: il Neoclassicismo e il preromanticismo. Il Neoclassicismo ridà rilievo alla letteratura creativa. Con il preromanticismo si scoprono le inquietudini umane e le zone buie della realtà, il senso della natura e della morte, il fascino del paesaggio notturno e tempestoso, il gusto del sublime e dell'orrido. ANTICO REGIME: è l'insieme delle istituzioni giuridiche, politiche e sociali tipiche degli Stati assoluti europei. L'ANDAMENTO DEMOGRAFICO Dopo la depressione seicentesca, nei primi decenni del Settecento l'economia europea riprese slancio, inaugurando una fase di sviluppo che non si sarebbe più arrestata. A essa si accompagnò e si intrecciò l'incremento della popolazione. Il numero degli abitanti in Europa passò da 115 milioni nel 700 a 140 milioni nell'800. Particolarmente alto fu il tasso di crescita nelle regioni meno popolate dell'Europa centro-orientale. Anche in America e in Asia si verificò un vistoso aumento della popolazione. Vi furono epidemie di peste e anche altre malattie a carattere epidermico. Vi fu una diminuzione delle carestie rasa possibile dal migliore sistema di distribuzione. Lo scopo prevalente delle guerre settecentesche fu invece l'annessione di territori, che suggeriva moderazione ai conquistatori: l'uso dei mezzi distruttivi li avrebbe infatti resi padroni di un Paese impoverito e scarsamente fruttuoso. LA RIPRESA AGRARIA Per far fronte alle esigenze alimentari di una popolazione accresciuta, si richiese una maggiore produzione agraria: si allargarono le superfici coltivate e venne sfruttato ancora