L'Italia della Destra Storica e Giolitti
Sintesi dei principali avvenimenti riguardanti la Destra e la Sinistra Storica e l'età giolittiana (4 pagine formato doc)
DESTRA STORICA
La morte di Cavour (6 giugno ’61) aveva lasciato un compito immane al gruppo che egli aveva posto al centro del processo risorgimentale, la Destra storica (formata dai gruppi dirigenti moderati).Come per la Sinistra, NON si trattava di un partito vero e proprio, MA di un insieme di elementi accomunati da interessi comuni:
a) visione liberale,
b) atteggiamento laico,
c) concezione centralistica dello stato.
La Destra, però, oltre alle difficoltà italiane dovette affrontare quelle legate al proprio partito:
• accusa di non rivendicare con forza Veneto/Roma;
• divisione in gruppi di interesse.
Nel 1876 la Destra cadde, non avendo saputo risolvere la questione ferroviaria.
SINISTRA STORICA
Sinistra storica. Era anche questo un gruppo complesso, costituito da varie aggregazioni, che rappresentava gli interessi di borghesi, commercianti e funzionari, agrari (specialmente nel Mezzogiorno).
a) DEPRETIS (‘76-‘87). Il suo principale esponente fu Agostino Depretis, che già nel discorso di Stradella anticipò il proprio programma:
- allargamento diritto voto
- istruzione elementare obbligatoria/gratuita
- riforma fiscale (NO tassa macinato)
- decentramento amministrativo.
Tuttavia, salito al potere, non tutti i propositi furono realizzati, né fu radicalmente cambiata la struttura dello Stato:
1) legge Coppino => obbligatorietà istruzione elementare (MA non fu operante);
2) riforma fiscale => abolizione tassa sul macinato (MA aumentate imposte indirette);
3) riforma elettorale => sensibile aumento elettori (MA contadini/operai esclusi);
4) protezionismo doganale => per difendersi dagli altri Paesi, che producevano a < prezzo.
Questa politica:
a) creò forte sfiducia negli operai/contadini, che si unirono ad anarchismo/socialismo;
b) provocò conseguenze gravissime all’economia del sud (che esportava) => divario nord/sud aumentò.
Depretis fu inoltre accusato di "trasformismo" come mezzo x avere successo (la maggioranza parlamentare coltiva, in modo sotterraneo, accordi con la minoranza, visto che non c’erano forti divergenze).
Destra Storica e Sinistra Storica: riassunto
In politica estera:
• Triplice Alleanza (ITALIA + GERMANIA + AUSTRIA);
• politica coloniale (episodio della compagnia Rubattino, che fu massacrata dal re dell’Abissinia nella battaglia di Dogali nel 1887).
Nello stesso anno Depretis morì e si concluse il suo mandato.
b) CRISPI (‘87-‘96). Attuando la politica del “pugno di ferro”, per lui i nemici da abbattere erano i socialisti.
In Italia il socialismo si espresse in vari movimenti, tutti legati alle aspirazioni delle classi popolari, impoverite dalla crisi agricola e industriale provocata dalla guerra delle tariffe:
• anarchismo insurrezionale (Bàkunin) => liquidazione vecchia società;
• revisionismo (Bernstein) => non più necessaria la rivoluzione (v/s Marx) perchè la società stava ormai cambiando;
• marxismo => diffuso in Italia da Labriola;
Sulla base di ciò sorsero:
1) Leghe di resistenza;
2) Critica sociale (Turati + Kuliscioff);
3) Fasci siciliani (artigiani + operai + minatori + contadini).
Nel 1892 nacque inoltre il “Partito dei lavoratori italiani” (POI: Partito socialista italiano)., che però sciolto dallo Stato.
In politica estera Crispi rilanciò la penetrazione italiana in Africa, stipulando con il sovrano etiope il trattato di Uccialli (1889): esso riconosceva all'Italia il possesso della Colonia Eritrea. Riprese la penetrazione in Etiopia, ma nel 1896 gli Italiani venivano sconfitti ad Adua e Crispi fu costretto a dimettersi.
c) DI RUDINI’ (‘96-‘98)
Conservatore, sotto il suo governo, che ripropose i metodi repressivi di Crispi, si verificarono i tumulti di Milano, causati dall'aumento del prezzo del pane, anch'essi repressi duramente da Bava Beccaris.
d) PELLOUX (‘98-1900). Propose una serie di leggi, che, se approvate, avrebbero limitato il diritto di associazione e di libertà di stampa. I deputati socialisti, xò, ricorsero all'ostruzionismo parlamentare, ritardando la discussione di quelle legge.
e) SARACCO (1900-‘01). Ritirò le proposte di Pelloux, ma non riuscì a saldare la situazione, cm dimostrò l’assassinio del re Umberto I da parte di un anarchico.
f) ZANARDELLI (GIOLITTI) (’01-‘03)
Il suo fu un governo riformista, volto al miglioramento e alla tutela della condizioni lavorative:
- Miglioramento assicurazioni,
- Norme v/s lavoro minorile/femminile,
- Nascita “Consiglio Superiore del Lavoro”,
- Neutralità statale nei settori privati.
Questo periodo vide anche un certo progresso industriale/civile, ma parallelamente vi furono vari limiti:
- il progresso riguardò solo il “triangolo industriale” (MI-TO-GE)
- vi fu un aumento degli scioperi (nacque la “Federterra”, unione delle leghe rosse)
- la questione meridionale peggiorò.
GIOVANNI GIOLITTI: RIASSUNTO
L’età giolittiana.
1° ministero (1892-’93)
A differenza di Crispi, non vedeva nei movimenti socialisti un elemento pericoloso x l’integrità dello Stato e quindi non intervenne mai in modo repressivo.
Tuttavia, in seguito allo scandalo della Banca Romana, dovette dimettersi.