Imperialismo italiano: riassunto
Descrizione completa e dettagliata del fenomeno dell'imperialismo italiano: riassunto (7 pagine formato doc)
IMPERIALISMO ITALIANO: RIASSUNTO
L'Italia e l'imperialismo.
Le mire espansionistiche del nascente Stato italiano guidato dagli uomini della Destra storica non sono considerabili imperialistiche. Esse rientravano, più o meno legittimamente, nell'ideale risorgimentale, secondo cui al nuovo Regno andavano annessi i territori tradizionalmente italiani ma, sfortunatamente, ancora nelle mani del papato o degli austriaci. Possiamo così sostenere che Roma, il Friuli Venezia Giulia e Venezia all'indomani dell'unità erano territori italiani e che i nostri politici si adopravano per riconquistarli anche con una politica estera spregiudicata senza, per questo, poter essere accusati di imperialismo.La destra storica assicurò al Regno d'Italia:
a) la conquista di Venezia e di Roma, mentre il Friuli rimaneva nelle mani degli austriaci;
b) il pareggio del bilancio statale, raggiunto nel 1875 circa
c) la costruzione delle necessarie infrastrutture per innescare una piena industrializzazione dell'Italia, almeno nel Nord.
Espansione coloniale in Africa
COLONIALISMO ITALIANO: RIASSUNTO
Il cambio di guardia al potere, avvenuto nel 1876 con Depretis, uomo della sinistra storica, inaugurava un nuovo periodo, durante il quale l'Italia cominciava concretamente quell'inesorabile processo di industrializzazione che, se da un lato la condurrà a poter concorrere con le potenze industriali di fine secolo, dall'altro ne accentuerà ulteriormente al suo interno le differenze tra il Settentrione e il Meridione.
.Nell'ultimo ventennio del secolo diciannovesimo la classe politica italiana assisteva al nascere e/o fortificarsi di immensi e potentissimi imperi industriali e coloniali (tedesco, inglese, americano, francese).Soltanto adesso, molti politici della penisola italiana si rendono conto che industrializzazione e imperialismo devono essere considerate due strade obbligatorie anche per l'Italia, pena il far rientrare la penisola tra le nazioni europee che meno contano a livello internazionale.
IMPERIALISMO ITALIANO IN AFRICA
Tale consapevolezza, nei nostri politici era nata anche grazie a due avvenimenti di politica internazionale da cui l'Italia era uscita piuttosto malconcia:
1) il congresso di Berlino del 1878 che vide l'Italia estromessa dai Balcani a favore della Russia, dell'Austria Ungheria, della Germania e dell'Inghilterra, (v.l.s.) [vedi libro di storia]
2) La Conferenza di Berlino del 1884-1885, durante la quale non solo l'Africa venne spartita a tavolino tra i grandi d'Europa, ma la Francia vide riconosciuto il protettorato tunisino, già informalmente inaugurato in piena autonomia e senza il consenso di nessuno a partire dal 1881.
Durante le predette occasioni, le esigenze imperialistiche italiane non erano state assolutamente considerate, anzi vennero danneggiate poiché non fu tenuto conto del fatto che in Tunisia vivevano molte famiglie italiane. Ricordiamo che già nel 1881, la Francia, in maniera affatto autonoma, aveva imposto alla Tunisia il suo protettorato, nonostante le proteste degli italiani che vedevano nel paese africano una sorta di naturale sbocco per i propri interessi commerciali e per i connazionali emigranti. Questo avvenimento spingeva nel 1882 l'Italia a stringere con l'Austria e la Germania un patto militare difensivo, denominato Triplice alleanza (v.l.s.) e a prendere le distanze dall'antica alleata di cavouriana memoria.