Dai moti rivoluzionari all'Unità d'Italia: riassunto
Riassunto della Storia d'Italia dai moti rivoluzionari all'Unità: Mazzini, Cavour e Garibaldi (20 pagine formato doc)
DAI MOTI RIVOLUZIONARI ALL'UNITA' D'ITALIA: RIASSUNTO
Prima dell'Unità d'Italia. Carboneria. Societa’ politica segreta, a carattere prevalentemente borghese, attiva nell’ Europa latina soprattutto nel periodo della Restaurazione.
A differenza di altre societa’ segrete la carboneria, - come ad esempio la massoneria, da cui trasse qualche ispirazione – la carboneria non ebbe carattere unitario: i suoi programmi potevano variare da paese a paese. Rimaneva tuttavia sempre comune il suo fine essenziale: l’ affrancamento, la liberta’, l’ indipendenza dei popoli.Quanto alla forma di governo la repubblica poteva essere preferita,ma era accettabile anche una monarchia costituzionale. In tutti i casi,il popolo, attraverso il parlamento, avrebbe dovuto esercitare un assiduo controllo dell’ esecutivo.Davanti alla legge i cittadini sarebbero stati uguali,e cio’ avrebbe, fatalmente provocato la dissoluzione delle classi.
Per entrare a far parte della carboneria,occorreva presentarsi come “apprendisti”, essere sottoposti a varie prove, miranti a conoscere l’ingegno,la fede ed il coraggio.
Dal 1848 all'Unità d'Italia: riassunto
UNITA' D'ITALIA DAL 1848 AL 1861
Si poteva poi diventare “maestri” ,e, avanzando nelle cariche, giungere ai possti direttivi (“luci”).
La carboneria aveva – altrettanto complessi come le cariche – numerosi simboli, quali l’albero,l’acqua,il sole e anche la croce (simbolo di persecuzione) e anche la spada (simbolo di sofferenza ma anche di vendetta).I luoghi dove i carbonari si riunivano erano le vendite.
Nell’ Italia settentrionale, piuttosto che di carboneria si puo’ parlare di altre sette, come quella dei filadelfi e dei federati. Proprio i federati scrissero, nel 1821, con la breve e sfortunata rivoluzione piemontese, la pagina piu’ bella ed eroica di ispirazione carbonara. Si era, indubbiamente, molto lontani dalla visione unitaria del problema italiano ma quei patrioti che si batterono in Italia, e che poi andarono esuli, sempre a battersi per la liberta’ di altri popoli, rappresentarono certamente l’ avanguardia ideale di coloro che, in seguito, fecero l’ Italia.
Unificazione italiana e tedesca: riassunto
L'ITALIA DOPO IL 1848
I tre fautori dell'Unità d'Italia. Giuseppe Mazzini Genova 1805-Pisa 1872). Uomo politico, patriota e rivoluzionario italiano, uno dei principali sostenitori dell’ unita’ d’ Italia. La sua formazione politica maturo’ nell’ ambiente familiare e nella lettura delle opere dei giacobini francesi e del poeta Ugo Foscolo.
Il fallimento dei moti del 1820-21 oriento’ e incentro’ la sua riflessione sugli ideali di patria e liberta’. Affiliato nel 1827 alla carboneria, contribui’ a rafforzarne l’ organizzazione cospirativa in Liguria, Toscana e Lombardia fino a che, nel 1830, non fu arrestato a Genova in seguito a una delazione, e poi dovette andare in esilio in Svizzera.
Nel 1831 fondo’ la Giovane Italia, associazione politica che si poneva come obiettivo l’ educazione del popolo in vista di un’ insurrezione generale che portasse a un’ Italia unita, repubblicana e democratica. I concetti di popolo e nazione furono al centro della sua analisi politica che si sviluppo’ in direzione della scelta repubblicana. Durante il biennio rivoluzionario 1848-49 Mazzini, dopo un soggiorno in Francia dove fondo’ l’ Associazione nazionale italiana, fece ritorno in Italia per partecipare con Carlo Cattaneo al movimento patriottico di Milano, quindi per realizzare un governo democratico a Firenze e dirigere poi la breve esperienza della Repubblica Romana, durante la quale prese parte con Aurelio Saffi e Carlo Armellini al triumvirato che governo’ Roma fino al 30 giugno 1849, quando la Repubblica dovette arrendersi all’ esercito francese. Nel 1857, recatosi a Genova, cerco’ con un colpo di mano di impadronirsi di un deposito di armi, ma l’ azione venne scoperta e gli frutto’ una seconda condanna in contumacia. Mazzini riparo’ nuovamente a Londra e allo scoppio della seconda guerra d’ indipendenza, pur deprecando l’ alleanza franco-piemontese, che a suo giudizio asseriva all’ Italia allo straniero, invito’ il popolo a combattere contro l’ Austria.
La spedizione dei Mille: riassunto
LA SITUAZIONE ITALIANA DOPO IL 48
Cavour (Torino 1810-1861). Camillo Benso conte di Cavour, statista Piemontese e primo ministro del Regno d’ Italia; fu uno dei principali protagonisti del Risorgimento italiano.
In Piemonte Cavour inizio’ la sua attivita’ politica negli ultimi anni del regno di Carlo Alberto, contrassegnati dall’ esperienza dello Statuto e dalle riforme liberali, cui aveva fatto seguito la partecipazione del Regno di Sardegna alla prima guerra d’ indipendenza. Fondo’ con alcuni moderati piemontesi il giornale ‘’Il Risorgimento’’, che diresse per un anno (1847-48), continuando poi a collaborarvi fino al 1850, quando venne nominato ministro dell’ Agricoltura nel governo di Massimo D’Azzeglio. Dopo essere stato ministro delle Finanze, il re Vittorio Emanuele II lo nomino’ capo del governo (1852), carica che gli permise di adottare misure per lo sviluppo economico del Piemonte e per la costruzione di una rete ferroviaria.
In politica estera, Cavour, si associo’ al re, deliberando nel 1854 la partecipazione dell’ esercito sardo alla guerra di Crimea: il congresso di pace di Parigi del 1856 consenti’ a Cavour di attaccare lo Stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie e di ottenere l’ attenzione della Francia e della Gran Bretagna alla questione nazionale italiana. I rapporti da lui intrecciati con l’ imperatore Napoleone III sfociarono negli accordi di Plombieres (1858), che prevedevano l’ intervento militare francese a sostegno del Piemonte, nel caso l’ Austria avesse dichiarato guerra al regno sabaudo, e reciproche acquisizioni territoriali nella penisola. Nel 1859 riusci’ a rendere operative le clausole degli accordi di Plombieres, costringendo l’ Austria a dichiarare guerra al Piemonte: iniziate nell’ aprile del 1859, le operazioni militari franco-piemontesi della seconda guerra d’ indipendenza portarono alla liberazione della Lombardia dal dominio austriaco, mentre contemporaneamente sorgevano ispirati da Cavour, movimenti annessionistici in Toscana, Modena, Parma e nelle Legazioni pontificie.
Cavour fu il primo presidente del Consiglio del nuovo Regno d’Italia, proclamato il 14 marzo 1861; mori nel giugno di quello stesso anno.
Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807-Caprera 1882). Patriota italiano. Con le sue imprese e il suo esempio fu uno dei principali artefici dell’ unita’ e dell’ indipendenza nazionale e una delle figure piu’ popolari dell’ ottocento romantico in tutto il mondo.