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l'Italia e la sua mutazione, il rapporto dei romani con le popolazioni barbariche, la figura dell'imperatore, il rapporto con il cristianesimo (2 pagine formato doc)

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=L'Italia= =L'Italia= Durante il II° e il III° secolo, la penisola italiana perde il suo ruolo di primaria importanza.
L'attenzione di tutto l'impero è rivolta verso i confini, dove si combattono le popolazioni germaniche e dove si stanziano intere legioni.Inoltre le regioni ai confini erano più organizzate e meglio strutturate di quelle interne. I legionari dopo aver prestato servizio sui confini ottengono possedimenti vicino a dove avevano combattuto, ciò portò ad un incremento demografico nelle province ed un abbassamento del tasso di natalità nella penisola italica. Roma, prima della crisi economica, era un centro di benessere dove si viveva piacevolmente e nel lusso, quando invece viene colpita dalla crisi economica inizia a decadere, infatti, con la mancanza di denaro, cresce il tasso di povertà scarseggia il cibo e si sviluppano le carestie seguite dalle epidemie; i nobili si trasferiscono nelle loro residenze di campagna, dove hanno di che vivere.
In decadenza (300-400) Capitali Milano(Roma) Onorio Stilicone Invasioni Visigoti 406-407 Saccheggio di Roma (410 visigoti) Saccheggio di Roma ( 455 vandali) Deposizione Romolo Augustolo Odoacre (476) Arrivo di Teodorico (ostrogoti) =Il cristianesimo e l'impero= Gli ideali del cristianesimo, quali, ad esempio una vita felice dopo la morte, fecero sì che questa religione si diffondesse soprattutto tra i ceti più bassi della popolazione, ma anche tra quelle persone di ceto elevato stanche di avere una visione pessimistica della vita. A partire dal II° secolo il cristianesimo iniziò a svilupparsi e a organizzarsi in comunità, questo nonostante le varie persecuzioni e già con Alessandro Severo erano organizzati in una Chiesa abbastanza ricca. Il cristianesimo era subentrato all'ebraismo, il giorno di riposo era stato spostato dal sabato alla domenica, di Pasqua, non è più il ricordo della fuga degli ebrei dall'Egitto, ma della resurrezione di Cristo. Nel corso della storia romana si sono alternati periodi di tolleranza, a periodi di persecuzioni, messe in atto sia perché i cristiani non veneravano l'imperatore come un dio, sia perché talvolta, come con Diocleziano, erano visti come una minaccia capace di minare la disciplina dell'esercito. =le popolazioni barbariche= Il termine “barbaro” , impiegato per la prima volta dai greci, veniva attribuito da questi a tutti coloro che non parlavano la lingua greca(compresi i romani), senza un definito connotato. Col tempo i greci iniziarono a vedere i barbari come gente di livello inferiore, rozza e incolta. Anche i romani inizialmente usarono il termine barbaro nei confronti di quelle popolazioni che parlavano una lingua diversa, successivamente però designò “popoli dai costumi selvaggi” posti al di fuori dei confini.In età imperiale fu operata una distinzione tra i “provinciali” e gli stranieri che non riconoscevano la sovranità romana. A partire dal V° secolo questo termine assume un valore maggiormente negativo a causa