Luigi 14 e la Francia del suo periodo
Politica interna, politica religiosa, estera, espansionistica(formato word pg 2) (0 pagine formato doc)
Luigi 14° rimane in carica dal 1661 al 1715, egli subentra alla morte del cardinale Mazzarino, La Francia sotto la sua guida d Luigi 14° rimane in carica dal 1661 al 1715, egli subentra alla morte del cardinale Mazzarino, La Francia sotto la sua guida diventa un perfetto esempio di monarchia assoluta.
Luigi si fa chiamare Re Sole per il simbolo da lui assunto come emblema di potere assoluto. L'assolutismo è strettamente legato a Dio infatti si parla di diritto divino di sovranità. POLITICA INTERNA: Luigi non nomina un primo ministro come fecero i suoi predecessori, decide infatti di dividere i compiti tra i suoi funzionari, i quali non dovevano per nessun motivo interferire con le sue decisioni, rimaneva sempre il re il detentore assoluto del potere, come ce lo può testimoniare la sua famosa frase "lo stato sono io", si può capire come il re si addossi il duro compito di comandare il suo stato.La supremazia francese e la lunga durata del suo regno fu resa possibile grazie a un ottimo sistema burocratico che era al servizio di Luigi. Egli nomina 4 ministri, i quali, come molti altri personaggi di spicco del regno, appartenevano alla nobiltà di toga, quindi di origine borghese; nomina un ministro della Real Casa, uno degli Affari Esteri, uno della Guerra e uno della Marina (la Francia voleva essere presente in modo più consistente nei mari). Dopodiché istituisce 4 consigli a cui vi partecipavano i ministri ed erano guidati da un sovrintendente che poteva o meno essere uno di loro: Consiglio privato (politica interna e giuridica), Consiglio delle Finanze (casse dello stato, ministro Colbert), Consiglio dei Dispacci( si occupava del rapporto con le provincie, per evitare nuovamente il problema delle fronde, a capo vi era un Cancelliere del Regno), infine il Consiglio di Stato(qui si elaboravano strategie a lungo respiro, grandi affari di guerra e aveva il ruolo maggiore rispetto agli altri). Luigi attua poi un piano per controllare i domini dei proprietari terrieri francesi; egli riunisce tutta la nobiltà nella sua sfarzosa reggia a Versailles, attirandola con feste banchetti e incontri di corte. La corte di Versailles per il ruolo che ricoprì in quel periodo venne ritenuta anche come una "prigione d'orata" per la nobiltà del regno, costretta vivere lontana dalle proprie città e regioni. La nobiltà terriera perse così il potere reale sui propri terreni ma assunse un alto potere sociale. In questo periodo assunse molta importanza l'etichetta e grazie all'opera di Colbert venne istituito il patrocinio delle arti e delle scienze (il mito del re Sole si fondava oltre alla potenza militare anche su un sapiente uso delle arti a scopo propagandistico). Nel 1682 abbiamo il definitivo trasferimento della corte da Parigi a Versailles, così in pochi anni Luigi riuscì nel suo intento, egli infatti assopì l'intera nobiltà francese la quale perse senza accorgersene il controllo dei loro territori. POLITICA RELIGIOSA: Luigi 14° era molto devoto all'educazione reli