Monarchie nel XIII secolo

Annotazioni sulla nascita e sui principali avvenimenti riguardanti la monarchia spagnola, francese e inglese nel 1200 e nel 1300 (3 pagine formato doc)

Appunto di pedrambomb
La monarchia francese nel XIII secolo

L'espansione economica proseguita nel XIII secolo e la vittoria ottenuta da Filippo II Augusto a Bouvines su Giovanni Senza Terra e Ottone IV di Brunswick, furono la base per i progressi della monarchia francese, proseguiti sotto Filippo II, Luigi IX, Filippo III e Filippo IV, che recuperarono i territori del Regno sotto il dominio diretto della corona e potenziarono l'amministrazione centrale.

Il rafforzamento territoriale della monarchia francese avvenne grazie ad una politica accorta che combinò pressioni militari, confische, accordi matrimoniali e circostanze esterne; un episodio di spicco fu la sconfitta di Filippo IV per merito delle fanterie cittadine fiamminghe a Courtrai, nel 1302.

Il re era rappresentato a livello periferico dai balivi, mentre i beni di cui era direttamente proprietario erano amministrati dai prevosti; a livello centrale il re era assistito da un consiglio di uomini scelti da lui sulla base della fedeltà personale e della competenza giuridico - finanziaria.

Il nerbo della forza amministrativa era dato dai legisti
che ricoprivano incarichi statali; in questo modo il vincolo feudale si trasformò in un rapporto di soggezione: tutti i Francesi stavano diventando sudditi del re.
Luigi IX, detto il Santo, godette di grande popolarità, grazie alla sua religiosità, alle virtù taumaturgiche, a un esercizio equo della giustizia, all'abolizione di ogni violenza privata, alla pace con gli altri regnanti, all'impegno nella lotta contro gli infedeli senza opportunismo, alla morte per testimoniare la propria fede nella crociata; con il suo regno, il culto della monarchia divenne parte del sentimento nazionale.

Nel XIII secolo, il denaro era diventato ciò che assicurava consistenza al potere.

I re di Francia dovevano incentivare gli introiti finanziari per stipendiare gli impiegati pubblici e per reclutare guerrieri alle loro dipendenze; perciò, diminuirono il contenuto metallico delle monete e furono richiesti, in particolari circostanze, aiuti finanziari, come la commutazione del denaro in obblighi militari e l'istituzione di imposte straordinarie.

Restava insoluto il problema delle proprietà ecclesiastiche e della loro immunità fiscale; i beni della Chiesa erano esenti dalle tasse, ma le decime ecclesiastiche per finalità religiose potevano essere utilizzate dal re dietro autorizzazione del Papa.

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