Alessandro Magno e i Regni ellenistici

Relazione dettagliata dalle conquiste di Alessandro Magno alla formazione dei Regni Ellenistici (4 pagine formato doc)

Appunto di antheal2000

ALESSANDRO MANGO E I REGNI ELLENISTICI

Le conquiste di Alessandro Magno.

La Macedonia confinava con la Tracia, l’Illiria, l’Epiro e la Tessaglia.
Questa era una regione piuttosto grande se paragonata ad una polis greca. I macedoni, pur essendo di stirpe greca, parlavano un dialetto rozzo, tanto che glia Ateniese li definivano dei veri e propri barbari.
Lo stato era governato da un re che risiedeva nella città di Pella ed era affiancato dai rappresentanti della nobiltà terriera.
La storia della Macedonia, fino al IV secolo a.C. , era stata caratterizzata da scontri con le popolazioni circostanti.
Negli ultimi tempi però la Mecdonia aveva iniziato a stringere rapporti anche con il resto della Grecia.
Lo stesso Filippo, figlio del re Aminta, era vissuto a Tebe e, nel 359°a.C., quando salì al trono con il nome di Filippo II apportò molte modifiche alla Macedonia.
Prima di tutto conquistò la città di Anfipoli grazie alla quale ottenne uno sbocco sull’Egeo, e le si impadronì delle miniere d’oro della Tracia. Inoltre impose l’arruolamento obbligatorio.Tra i più accaniti oppositori di Filippo vi fu Demostene che nelle sue opere, le “Filippiche”, denunciava la crudeltà e i soprusi di Filippo. Con quest’opera Demostene convinse i Tebani e gli Ateniesi ad unirsi contro Filippo, scoppiò così la guerra e l’esercito macedone sconfisse l’armata alleata a Cheronea, in Beozia.

ALESSANDRO MAGNO: RIASSUNTO

Ma Filippo non volle umiliare glia avversari e così costituì tra le città della Grecia la Lega di Corinto.
Alla morte di Filippo salì al trono suo figlio Alessandro educato da Aristotele.
La sua giovane età e la sua inesperienza non convinsero però le città alleate che cominciarono a tramare contro il “re bambino”. Tebe soprattutto si dimostrò adirata massacrando i comandanti macedoni presenti in città. Alessandro di tutta risposta rase al suolo la città, fatta eccezione per i templi e la casa di Pindaro.
La punizione inflitta a Tebe stroncò ogni idea di rivolta e sulle città alleate della Macedonia cadde il terrore.
Lasciata tranquilla la situazione in Macedonia. Alessandro partì verso l’Asia Minore con un esercito di 35000 fanti e 5000 cavalieri, attraversò l’Ellesponto e sconfisse i Persiani a Granico nel 334 a.C. l’anno seguente sconfisse nuovamente i Persiani capeggiati da Dario III, ad Isso; conquistò la Fenicia e la Siria e si impadronì dell’Egitto in cui fondò Alessandria.
Ripresa la marcia verso oriente sconfisse di nuovo i persiani a Gaugamela.
Il re persiano riuscì a scappare ma fu ucciso da Besso, accusato di tradimento dallo stesso Alessandro che lo condannò a morte e si proclamò successore del Re dei Re.

Cronologia della vita di Alessandro Magno

REGNO DI MACEDONIA DOPO ALESSANDRO MAGNO

Dopo aver conquistato anche l’Iran i soldati di Alessandro vollero tornare a Babilonia, qui Alessandro morì a soli 33 anni.
Il sogno di Alessandro era stato quello di realizzare una monarchia universale in cui tutti i popoli avrebbero convissuto insieme pacificamente. Egli fu il primo a dare l’esempio sposando Rossane figlia di un principe della Battriana.
Il merito più grande di Alessandro fu di aver espanso la cultura greca in tutti i regni da lui conquistati. In tutte le regioni del Mediterraneo Orientale e del Medio Oriente si ebbe così una sola cultura chiamata “ellenistica”.
Alla morte di Alessandro le città Greche entrarono in un periodo di decadenza dal quale non riuscirono più a risollevarsi. Questa decadenza fu dovuta soprattutto ad una forte crisi economica.
Meno gravi erano le condizioni delle città della Grecia insulare, addirittura la condizione di Coo, Rodi, e Delo risultava prospera. Si formarono altre due leghe: la Lega etolica in Etolia; e la Lega Achea in Acaia.

Alla morte di Alessandro divenne chiliarca il generale Perdicca che divise i regni conquistati tra i generali di Alessandro: Tolomeo ottenne l’Egitto; Eumene la Cappadocia; Antigono la Frigia; Seleuco la Siria e infine Antipatro ottenne il governo sulla Macedonia e la Grecia.
Nel 321 a.C. scoppiò un conflitto tra i diadochi, per risolvere i contrasti venne indetto il Congresso Triparadiso da cui uscirono rafforzati Antipatro e Antigono.
La morte prematura del figlio di Alessandro permise ai diadochi di assumere il ruolo di re nelle loro regioni.
Ben presto scoppiò però un’altra battaglia, quella di Ipso che frantumò definitivamente l’impero in tanti regni, chiamati regni ellenistici.

I REGNI ELLENISTICI: RIASSUNTO

Il Regno di Siria:
Il Regno di Siria aveva come capitale Antiochia e si estendeva dall’Afghanistan all’Asia Minore. Questo regno ebbe come governatori gli appartenenti alla dinastia dei Seleucidi, tra cui il più grande fu Antioco III.
Purtroppo dalla Siria si staccarono molte città come Pergamo, Ponto o Bitinia che formarono dei regni a sestanti.
Il Regno d’Egitto:
Il Regno d’Egitto era il più ricco dei regni ellenistici e aveva come governatori i Tolomei.
La sua capitale era Alessandria, centro irradiante della cultura ellenistica, con il suo museo e la sua biblioteca attirava studiosi da tutto il mondo.
Dopo la morte di Tolomeo III l’Egitto divenne dapprima un protettorato e poi una diretta provincia di Roma.
Il Regno di Macedonia
Questo regno dovette attendere molti anni prima che il potere passasse in mano agli Antigonidi, che rafforzarono i confini dello Stato.
Gli ultimi due sovrani della dinastia Antigonide , Filippo V e il figlio Perseo, furono sopraffatti da Roma. Stessa sorte toccò alla Grecia.
I Regni d’Epiro e di Pergamo
La sorte dell’Epiro fu sempre strettamente legata a quella della Macedonia.
Dopo un periodo di conflitti interni lo Stato ottenne maggiore autonomia con Pirro.
Dopo la morte di Pirro si costituì la Repubblica.
Il regno di Pergamo ebbe una storia pacifica e florida grazie all’alleanza con Roma, la sua indipendenza finì però quando Attalo III, morto senza eredi, lasciò il trono ai romani.
Gli Attalidi furono sovrani saggi ed illuminati, tanto che Pergamo divenne un centro culturale importantissimo e la sua biblioteca poteva essere paragonata a quella di Alessandria.