La resistenza in Europa e in Italia

Appunti sugli anni successivi alla seconda guerra mondiale, la resistenza in Europa e Italia e liberazione italiana (5 pagine formato doc)

Appunto di seredice
LA RESISTENZA IN EUROPA E IN ITALIA 
Le sorti delle guerra volgevano sempre più a vantaggio egli alleati soprattutto in seguito all’entrata nel conflitto degli Stati Uniti e dopo la sconfitta subita dai tedeschi a Stalingrado.
Un altro fattore che contribuì a indebolire l’Asse negli anni 1943-44, fu lo sviluppo di movimenti di resistenza.
Non mancarono, però, forme di collaborazionismo:
un collaborazionismo di stato motivato dalla necessità di salvare e proteggere le popolazioni 
un collaborazionismo politico-ideologico alimentato da persone e movimenti nazionalisti, reazionari o fascisti 

Molto importante fu la nascita dei movimenti di resistenza, favorita dall’alleanza fra Unione Sovietica e Stati Uniti.


Si trattava di movimenti che conobbero al loro interno differenze e divisioni ideologico-politiche profonde; li accomunava tuttavia la scelta di combattere contro l’oppressione credendo in ideale di libertà, accompagnato da un programma di trasformazione politica della società una volta sconfitto il nazismo.  La Resistenza rivestì un grande significato morale e politico, poiché dimostrò la volontà dei popoli europei di non piegarsi al dominio nazifascista. 


Era questo l’appello che Charles De Gaulle aveva rivolto ai francesi mentre la Francia veniva invasa dell’esercito tedesco.
De Gaulle organizzò un esercito di resistenza nelle colonie (France libre); infatti quello fu il primo paese a organizzare una resistenza, ma i movimenti di opposizione sorsero anche in Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Cecoslovacchia, Polonia. In quest’ultimo paese, la Resistenza fu profondamente segnata dalla divisione tra i partigiani comunisti dell’Armata popolare e quelli anticomunisti dell’Armata interna. Proprio in Polonia si ebbero due grandi episodi di resistenza: la ribellione del ghetto di Varsavia (1942) stroncata dai nazisti, e l’insurrezione della città interna nel 1944 che si concluse con la sua totale distruzione. Le truppe sovietiche non intervennero in sostegno degli insorti: secondo alcuni per evitare uno scontro con le forze tedesche, secondo altri impedire che la liberazione di Varsavia ostacolasse il dominio sovietico sulla Polonia.