La Riforma cattolica e il Concilio di Trento

Riassunto sulla Riforma cattolica, ossia un insieme di misure con le quali la chiesa rinnovò le proprie istituzioni, e lo scopo e conclusioni del Concilio di Trento (8 pagine formato doc)

Appunto di ixxia

LA RIFORMA CATTOLICA E IL CONCILIO DI TRENTO

La Riforma Cattolica e la Controriforma. Innanzi tutto bisogna chiarire bene il significato del termine Controriforma. Il termine appare per la prima volta,  in Germania nel 1776 per indicare in origine la “ricattolicizzazione” di territori passati al protestantesimo, il suo significato si è poi esteso e arricchito fino a comprendere il vasto movimento di rinnovamento della Chiesa cattolica culminato nel concilio di Trento (1545-1563)  (questo è un termine che però ha una sfumatura negativa, e che riduce il fenomeno a una mera reazione contro qualcosa).Quindi gli storici cattolici, per fare in modo che questa riforma non venisse vista come una cosa negativa, rilevarono come già prima del protestantesimo si fossero manifestati nella Chiesa movimenti riformatori, e hanno proposto il termine Riforma cattolica al posto del termine Controriforma.

Il Concilio di Trento e la Controriforma: scopo e conclusioni del concilio

SCOPO DEL CONCILIO DI TRENTO

La soluzione più giusta e più accettabile è quella di usare entrambi i termini però per parlare di due movimenti diversi: si parla infatti propriamente di Controriforma per designare tutto ciò che, da un punto di vista dottrinale, organizzativo e pratico, deriva dalla lotta e dalla reazione contro la Riforma; si usa invece preferibilmente il termine di Riforma cattolica per indicare l'esame di coscienza della Chiesa cattolica e il suo proposito di rinnovamento interno, iniziato prima della stessa Riforma (Savonarola, umanesimo cristiano, erasmianesimo).

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DECISIONI CONCILIO DI TRENTO

Concilio di Trento. Il Papa Paolo III Farnese (1534-49), spinto dalle richieste del mondo cristiano, che voleva che fosse convocato un concilio ecumenico,nel maggio del 1542 convocò il concilio a Trento.

I Papi del XIV sec.
Avevano sempre rifiutato di convocarlo perché temevano che con esso rinascesse anche la corrente rivoluzionaria chiamata conciliarista, che sosteneva la superiorità  del concilio rispetto all’autorità papale.

Il concilio iniziò però tre anni dopo a causa della guerra tra Carlo V e Francesco I per il possesso del ducato di Milano e durò fino al 1563 ( grazie anche lunghe interruzioni una di addirittura di 10 anni dovuta al Papa Paolo IV ) . La convocazione di questo convegno era parsa a molti la via per superare gli aspri dissidi di ordine teologico che opponevano protestanti e cattolici. I mali più urgenti da estirpare secondo la commissione ecclesiastica erano:

  1. L’eccessiva ed illimitata sovranità del Papa, che rendeva possibili certi abusi;
  2. il cumulo dei benefici;
  3. La violazione dell’obbligo di residenza da parte dei vescovi;
  4. l’insufficiente preparazione e selezione del clero;
  5. La decadenza degli ordini religiosi;
  6. Il fiscalismo della curia;

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CONCILIO DI TRENTO CONCLUSIONI

Il concilio si svolse a Trento per non dispiacere né ai cattolici né ai protestanti, infatti la città era distante quasi allo stesso modo tra Roma e il nord Europa. Prima dell’ inizio del concilio però erano già tramontate le speranze di riconciliare le due chiese.  Infatti i protestanti decisero di non parteciparvi perché non accettavano il ruolo preminente del Papa e la partecipazione di sole persone che appartenevano al clero, che andava contro il principio di Lutero del sacerdozio universale dei credenti. Quindi l’ incontro divenne un’ assemblea solo interna al cattolicesimo e in queste condizioni il concilio non aveva nessuna possibilità di ottenere la riappacificazione tra i cristiani. Esso si concluse con uno scontro più aspro coi protestanti rispetto a prima del Concilio.

Già all’ inizio si scontrarono due tendenza: la prima che voleva che il concilio affrontasse soprattutto problemi di carattere istituzionale e disciplinare, la seconda desiderava invece che si ponesse maggior attenzione alle questioni dogmatiche e teologiche. Visto che  la posizione di rilievo attribuita alle questioni disciplinari avrebbe messo  in disparte il dissidio dogmatico e teologico con i protestanti, evitando di dichiarare in modo esplicito una rottura insanabile;e che se fossero state messe in rilievo le questioni dogmatiche e religiose metteva spostava al contrario un il confronto su un piano dove la lotta era accesissima.