Dalla rivoluzione dei gracchi alla restaurazione di Silla
La scopeta del privato, le nuove espressione di cultura(formato word pg 2) (0 pagine formato doc)
DALLA RIVOLUZIONE DEI GRACCHI ALLA RESTAURAZIONE DI SILLA DALLA RIVOLUZIONE DEI GRACCHI ALLA RESTAURAZIONE DI SILLA A conclusione delle guerre in Oriente la società romana presentava forti problemi: un progressivo incremento della popolazione, la crisi delle campagne ( in molti casi i contadini al ritorno dalla guerra avevano trovato la loro proprietà venduta, lo stato di abbandono di alcune terre richiedeva l'impiego di molto denaro.
) che aveva spinto i contadini in città, creando una fascia di sottoproletariato urbano che viveva di espedienti. Inoltre possedeva un esercito poco efficiente e ridotto. Da un lato esistevano grandi proprietari terrieri , dall'altro una massa di ex-contadini, ma mancavano i piccoli proprietari terrieri; l'obiettivo della politica agraria di Tiberio Gracco ( appartenente a una ricca famiglia ) era appunto la ricostruzione di questo ceto intermedio; ciò consisteva nel dividere l'ager publicus e di distribuirne gli appezzamenti alla plebe rurale. Nel 134 a.C. Tiberio Gracco venne eletto tribuno e l'anno successivo venne approvata la sua legge ed egli fece deporre l'altro tribuno e nominare una commissione che assegnasse i terreni. Successivamente si candidò per la seconda volta al tribunato ma venne assassinato. Il suo progetto fallì per mancanza di concretezza e di realismo politico, inoltre deluse la plebe urbana ( che non beneficiava della distribuzione delle terre ) e gli Italici. Dopo la sua morte ci fu un decennio di lotte di classe e una ripresa degli aristocratici e successivamente venne eletto tribuno Gaio Gracco, fratello di Tiberio, il quale si sforzò di allargare la base del consenso della sua politica e ebbe così tanto successo che venne rieletto nel 123 a.C. ma due anni dopo fu costretto a fuggire nell'Aventino e si fece uccidere da un servo. Nel 107 a.C. fu eletto console Gaio Mario, legato agli interressi dei cavalieri, il quale non seppe convogliare le richieste dei Latini e degli Italici, e della plebe rurale, in un adeguato programma politico, preoccupandosi soltanto della propria ascesa al potere. Si creò grande potere personale, ma non riuscì a gestirlo sul piano politico in quanto era principalmente un uomo d'armi e infatti le sue vittorie più significative sono nell'ambito militare, grazie al rafforzamento dell'esercito. Intanto il problema degli Italici sfociò nella “guerra sociale”, la quale favorì l'ascesa di L.Cornelio Silla, eletto console nell'88 a.C. battendo gli Italici. Nello stesso anno Roma era impegnata nello scontro contro Mitridate VI e il comando fu affidato allo stesso Silla con dura opposizione da parte di Mario. Silla instaurò un forte potere personale e il senato gli concesse il titolo di dittatore a vita. LA SCOPERTA DEL PRIVATO La cultura, che nell'età antecedente è stata rivolta agli interessi dello stato, ora davanti a una realtà sociale disgregata, tende a distaccarsi dalla pubbliche istituzioni. Fino a quando Roma era stata protesa all'esterno, per la conqui