Rivoluzione inglese: riassunto
Riassunto della Rivoluzione inglese, la situazione in Europa nella seconda metà del seicento e Luigi XIV (5 pagine formato doc)
RIVOLUZIONE INGLESE: RIASSUNTO
La Rivoluzione inglese. L’avvento degli Stuart e la dissidenza puritana. La dinastia Tudor si estinse nel 1603 con Elisabetta, morta senza eredi diretti.
La corona inglese passò quindi al suo parente più prossimo, Giacomo VI, re di Scozia (e figlio di Maria Stuart, che Elisabetta aveva fatto condannare a morte nel 1587). Divenuto Giacomo I d’Inghilterra (1603-25), con lui si verificò un unione dinastica fra le corone d’Inghilterra e Scozia.La chiesa anglicana (che da Enrico VIII era nelle mani del monarca), retta da una struttura verticale assai rigida (struttura verticistica), era uno dei principali strumenti dell’assolutismo monarchico: il re nominava i vescovi e questi a loro volta controllavano i parroci; le messe e tutti i riti sacri dovevano svolgersi secondo i dettati di una legge statale denominata “Atto di uniformità” e tutti i fedeli erano tenuti a usare come libro di culto soltanto quello prescritto dalla chiesa di stato, il Book of Common Prayer.
All’inizio del Seicento esisteva in Inghilterra un’importante opposizione religiosa:
1) una forte minoranza cattolica
2) gruppi di protestanti dissidenti PURITANI (calvinisti).
RIVOLUZIONE INGLESE: CAUSE
La minoranza cattolica e i dissidenti rifiutavano l’autorità vescovile e l’obbligo del Libro di preghiere
Carlo I e il parlamento
Nel 1625 Carlo I divenne il nuovo sovrano: con lui alle tensioni religiose si aggiunse il conflitto tra il re e il parlamento.
Nel 1629 Carlo I sciolse il parlamento e non lo convocò più per 11 anni. Tuttavia egli tentò di imporre alla Scozia la chiesa di stato e nel 1638 gli scozzesi si ribellarono e il re fu costretto a convocare il parlamento per ottenere sussidi per affrontare la rivolta degli scozzesi.
LA GLORIOSA RIVOLUZIONE INGLESE: RIASSUNTO
Il “breve parlamento” durò solo 3 settimane, tra aprile e maggio 1640.
Nel novembre 1640 il parlamento si ricostituì perché gli scozzesi avevano oltrepassato la frontiera con l’Inghilterra, ma il re si trovò di fronte ad un ostilità generale incontenibile. La ribellione del parlamento portò alla condanna a morte del primo ministro e all’arresto dell’arcivescovo di Canterbury. Le camere approvarono una legge che imponeva la convocazione del parlamento ogni 3 anni anche il mancanza di un atto del re.
L’Inghilterra divisa: la guerra civile. Nel 1642 il re fuggì da Londra e riunì un esercito contro i ribelli. Il conflitto tra re e parlamento non era solo politico, ma anche religioso e sociale, tra diverse classi sociali.
L’esercito del parlamento ribelle fu affidato al comando di Oliver Cromwell.
La guerra civile si concluse con la sconfitta del re Carlo I nel 1646. Di conseguenza, il re fu fatto prigioniero e venne abolita la struttura episcopale della chiesa. Per quanto riguarda la soluzione della crisi politica ed istituzionale inglese, all’interno del parlamento erano diffuse delle posizioni moderate, favorevoli a un compromesso con la monarchia. Nell’esercito vittorioso, al contrario, avevano preso piede supposizioni più radicali, idee favorevoli alla libertà religiosa, a una piena sovranità popolare, al suffragio universale. I propugnatori di queste idee vennero definiti levellers (livellatori perché volevano estendere i diritti).