Il Sacro Romano Impero Germanico
L'idea di un impero universale.La costruzione dell'Impero.Carlo Magno.(formato txt) (0 pagine formato txt)
Il Sacro Romano Impero Germanico L'ideale di un impero uno e universale con sede a Roma sopravvisse in Occidente alla caduta dell'Impero d'Occidente (476) e, verificatosi un complesso di eventi favorevoli, anzitutto di carattere politico-religioso (l'assunzione, da parte dei re dei Franchi, della difesa del papato e dell'intera cristianità), fu possibile a Carlo Magno attuarne la restaurazione.
Questa fu intesa, dal lato giuridico, come un ritorno della sede imperiale da Costantinopoli, dove l'aveva trasferita Costantino il Grande, a Roma, in virtù di un disegno della Divina Provvidenza (translatio Imperii); il che determinò un secolare conflitto tra Sacro Romano Impero e Impero bizantino, sia concettualmente (per la sua impronta rigorosamente cattolica), sia territorialmente (per la sua effettiva estensione ai soli domini di Carlo Magno, rimanendo puramente ideale la sua coincidenza con l'intera comunità cristiana), sia costituzionalmente (per la base in prevalenza germanica dei suoi ordinamenti). La costruzione relativamente unitaria di Carlo Magno si sfaldò sotto i suoi successori, fino alla restaurazione di Ottone I di Sassonia (962), il quale associò definitivamente la corona imperiale a quelle reali di Germania e d'Italia (la corona di Borgogna fu aggiunta da Corrado II il Salico, 1033), trasformò in soggezione la tutela del papa e preparò il terreno alla Renovatio Imperii di ispirazione romano-bizantina, suggestivamente ma infelicemente sperimentata da Ottone III tra la fine del X sec. e i primi anni dell'XI. Il Sacro Romano Impero con Ottone I divenne quello che più propriamente la storiografia, a partire dal XVII sec. (sebbene la qualifica di "Nationis Germanicae" compaia nel XV sec, designa come Sacro Romano Impero della nazione germanica, e fu indicato anche come Sacro Impero Romano Germanico; ma la denominazione tradizionale di Sacro Romano Impero rimase anche nell'epoca successiva. Lo stretto vincolo che univa idealmente il Sacro Romano Impero e il papato (che alla mentalità medievale apparivano come due espressioni complementari della Provvidenza per la salvezza dell'uomo, al di sopra di ogni loro conflitto di fatto) si allentò nella seconda metà dell'XI sec. Dopo un secolo di predominio imperiale, il papato, per opera soprattutto di Gregorio VII, rivendicò tanto la libertas quanto il primato; ne seguì un conflitto tra i due sommi poteri, che finì con l'indebolirli ambedue. Anzitutto il Sacro Romano Impero, i cui ultimi, vigorosi tentativi di affermazione universalistica si ebbero con gli imperatori della casa di Svevia tra la metà del XII sec. e la metà del XIII. Perduta a poco a poco ogni autorità oltre i confini del mondo germanico per l'affermazione di Stati per lo più nazionali superiorem non recognoscentes, il Sacro Romano Impero si identificò col regno di Germania, a sua volta costituito di un gran numero di entità politiche praticamente indipendenti, e l'imperatore col re di Germania, creato da un corpo di elettori che Carlo