Soccorso in guerra durante la II guerra mondiale

All'atto della dichiarazione di guerra furono mobilitati anche tutti i Corpi sanitari compreso il Corpo Militare della CRI e quello delle Infermiere Volontarie. Tesina sul soccorso in guerra (1 pagine formato doc)

Appunto di alpha1991
Untitled Seconda Guerra mondiale 1940 - 1945 All'atto della dichiarazione di guerra furono mobilitati anche tutti i Corpi sanitari compreso il Corpo Militare della CRI e quello delle Infermiere Volontarie.
Il primo Settembre 1939 era stata nominata Ispettrice nazionale Maria Josè Principessa di Piemonte, che, insediatasi pochi giorni dopo, iniziò la riorganizzazione del Corpo nominando nel Maggio dell'anno successivo le 16 ispettrici dei Centri di mobilitazione. Allo scoppio della guerra, il 10 Giugno del 1940, il Corpo si trovò a dover fare fronte a molteplici esigenze che ne richiedevano il supporto: ospedali militari, ospedali da campo, treni e navi ospedale, ospedali extra territoriali, ovunque c'era necessità di un'assistenza costante e competente, le infermiere risposero all'appello. Unanime, nelle memorie scritte delle sorelle, il riconoscimento alle capacità organizzative e direttive dell'Ispettrice Nazionale, la "Sorella di Piemonte", affiancata per altro da validissime collaboratrici.
L'opera preziosa e insostituibile delle Infermiere volontarie ebbe un riconoscimento concreto quando il Governo decise di rendere legge dello Stato il Regolamento del Corpo con decreto del 12 Maggio 1942. Il Regolamento ancora oggi vigente. Furono lunghi anni di sacrificio in una guerra che non aveva fronti e s i estendeva verso altri continenti, in terre lontane, riarse dal caldo o indurite dal ghiaccio. Paesaggi desolanti di distruzione, di morte e di sofferenze fisiche e morali dove le sorelle costituivano spesso l'unica presenza femminile e rappresentavano per i soldati l'immagine di affetti lontani, cura per le ferite del corpo e conforto per chi non sarebbe più tornato. Notevole fu il contributo delle Infermiere volontario sulle navi ospedale (alle quali è dedicata una sezione monografica) per il trasporto dei feriti dalle terre d'Africa e per il salvataggio dei naufraghi. Al seguito delle truppe italiane nella campagna d'Africa, nella campagna di Russia,d'Albania, di Jugoslavia, restano di quelle missioni, testimonianze fotografiche, diari, libri di memorie. racconti orali che ci tramandano l'eroismo quotidiano, umile, oscuro, di tante "sorelle", donne giovani, meno giovani, aristocratiche e borghesi, donne forti che seppero resistere e soffrire come soldati, con i soldati.