La soluzione finale di Hitler: riassunto

Nuovo ordine mondiale e soluzione finale di Hitler del problema ebraico, 1942-43, la svolta nel secondo conflitto mondiale (6 pagine formato doc)

LA SOLUZIONE FINALE DI HITLER: RIASSUNTO

Nuovo ordine mondiale e soluzione finale.

Con l’inizio del 1942 a Hitler, vedendo l’Europa quasi interamente sottomessa al suo volere, parve il momento di attuare quella Soluzione Finale del problema ebraico. Lo sfruttamento, da parte tedesca, dei territori e delle popolazioni assoggettate era già una triste realtà da tempo, quasi un atto dovuto verso quella razza Ariana superiore a tutte le altre, in particolare agli lavi e agli ebrei.
Il 7 dicembre 1941 con il decreto noto come “Notte e Nebbia” Hitler ordinò che tutte le persone pericolose per la sicurezza, dovevano essere fatte sparire senza lasciare traccia.

Il 20 gennaio 1942 ebbe inizio la “Soluzione Finale”, con la quale si internavano in campi di lavoro gli ebrei presenti nei territori occupati.
Molti furono gli ebrei catturati e deportati nei campi di lavoro dalla GESTAPO; l’operazione dello sterminio mirava, prima ancora dell’annullamento fisico, a distruggere psicologicamente l’individuo al fine di annullarne la personalità.

Tema svolto sull'antisemitismo

LA SOLUZIONE FINALE: RIASSUNTO

1942 – 43: Una svolta nel conflitto. Importante fu la confitta subita dai tedeschi a Stalingrado. Nella loro avanzata in territorio Sovietico, la gran parte delle forze tedesche era concentrata nel settore meridionale e aveva posto sotto assedio Stalingrado. La città venne conquistata a poco a poco. I sovietici però passarono alla controffensiva; con tre armate l’esercito tedesco venne accerchiato e nonostante l’ordine contrario di Hitler il comandante tedesco Von Paulus decise di arrendersi.
Con Stalingrado la II guerra mondiale registrava una svolta decisiva. La Russia di Stalin, confortata dall’enorme prestigio acquisito, cominciava a pensare ad iniziative offensive verso i Paesi dell’Europa orientale.
In Africa settentrionale l’esercito Inglese guidato da Mongomery, attaccò le truppe italo-tedesche ad El Alamein. Da quella sconfitta iniziò la ritirata delle truppe italo-tedesche che persero pure la Libia a favore di Mongomery.
Contemporaneamente forze americane guidate da Eisenhower sbarcavano in Marocco appoggiati da contingenti francesi comandati da De Gaulle. In Europa i tedeschi procedevano con l’occupazione militare della Francia di Vichy.

LA SOLUZIONE FINALE DEL PROBLEMA EBRAICO

In Africa, nel maggio 1943, venivano conquistati dagli americani il Marocco e l’Algeria; e grazie all’arresa degli italo-tedeschi anche la Tunisia.
Presero avvio con il 1943 le conferenze interalleate nella quali venivano discusse le imminenti questioni del conflitto. La prima di queste si tenne a Casablanca tra Churcil e Roosevelt che fece emergere "quella questione del secondo fronte" che avrebbe dominato i rapporti tra gi alleati fino alla conclusione del conflitto. Gli americani infatti erano favorevoli a concentrare lo sforzo militare in uno Sbarco in Francia per aprire un nuovo fronte contro la Germania; mentre Churcil credeva fosse meglio uno sbarco nei Balcani così da impedire che le truppe sovietiche si impadronissero di quell’area.
Lo sbarco in Italia, deciso nella conferenza TRIDENT nel maggio 1943, tra Roosevelt e Churcil, si presentava come un fronte di secondaria importanza rispetto a quello francese o dei Balcani. Era una soluzione di compromesso imposta dalle circostanze ma che non corrispondeva alle visioni strategico – politiche degli Usa, dell’Inghilterra e dell’URSS.
Le operazioni militari proseguirono con molta prudenza nel sacrificare uomini e mezzi e ci vollero più di due anni per risalire l’intera penisola imponendo enormi sofferenze al popolo italiano.