Storia del teatro inglese dalle origini al 1660
Riassunto della storia del teatro inglese: dalle origini al 1660 (8 pagine formato doc)
STORIA DEL TEATRO INGLESE DALLE ORIGINI AL 1660
Storia del teatro inglese dalle origini al 1660
Di Anna Anzi
Ed.
Biblioteca ISU
Tropo: ampliamento del testo liturgico attuato con l’aggiunta di parole al testo stesso. Inizialmente era cantato dal coro.
Fino a che gli episodi connessi alla Storia sacra e alle vite dei santi furono allestiti all’interno delle chiese, essi fecero parte della liturgia e furono recitati dai monaci e dai ragazzi dei cori. I dialoghi, sempre in latino, venivano cantati. Ma quando, verso la fine del XIII sec., la sacra rappresentazione uscì dalle chiese per svolgersi sui sagrati o nelle piazze, essa si trasformò profondamente e in Inghilterra diede spazio ai cicli dei mystery (o miracle) plays.
Il tropo del X sec. su un rito pasquale di un monaco dell’abbazia di S. Gallo è alla base del teatro medievale e segna il ritorno, dopo molti secoli, al gusto antico per la drammatizzazione. Le Visitationes Sepulchri segnano il passaggio dalla cerimonia religiosa alla rappresentazione teatrale. Straordinario che tutto ciò sia avvenuto nella Chiesa che per secoli aveva condannato l’attività teatrale perché il teatro era dimora della lussuria e ogni buon cristiano doveva starne il più lontano possibile. Fino a che le Visitationes e tutti gli altri episodi connessi alla Storia Sacra furono allestiti nella Chiesa, essi fecero parte della liturgia e furono recitati dai monaci. Ma verso la fine del XIII sec. la sacra rappresentazione uscì dalla Chiesa per svolgersi sul sagrato.
TEATRO INGLESE 600
Mystery plays
E’ un dramma religioso che trae la sua fonte di ispirazione dalla storia sacra e deriva direttamente dal dramma liturgico, dal quale si differenzia per alcune sue particolari caratteristiche: abbandona il latino per il vernacolo e permette quindi una più ampia comprensione da parte del pubblico, vengono creati dei personaggi che si esprimono in un linguaggio drammatico semplice e popolare, vi è immediatezza e realismo e il dato visivo predomina su quello poetico, gli autori tendono sempre a riprodurre più che a interpretare la realtà, lo spettacolo viene rappresentato anche fuori dall’edificio di culto, sulle piazze e nelle strade, spesso su carri allegorici (pageants). I carri allegorici sono costruiti in modo da raffigurare simbolicamente la località o la scena che si vuole indicare (l’arca di Noè, la capanna di Gesù, la sala dell’ultima cena….). Tutta l’organizzazione è ancora sotto il patrocinio della Chiesa, ma il contributo nuovo e più significativo è quello offerto dalle corporazioni d’arti e mestieri che forniscono i mezzi materiali per la preparazione degli spettacoli. Infine, a differenza del dramma liturgico precedente che si esprimeva in rappresentazioni isolate, i mystery plays formano dei veri e propri cicli incentrati su diversi episodi biblici. Ogni città, sufficientemente ricca da poter organizzare queste rappresentazioni, ha un suo ciclo di plays che illustrano episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento.
TEATRO INGLESE DEL 1700
Le città che dispongono di minor possibilità economiche e i villaggi si limitano spesso a rappresentare un solo episodio biblico.
La Chiesa, pur essendo la più importante organizzatrice, nel medioevo, di eventi teatrali, non era l’unica fonte di divertimenti e spettacoli. In Inghilterra, come nel resto d’Europa, menestrelli, trovatori, cantastorie, mimi, giullari, acrobati, burattinai, prestigiatori e ammaestratori giravano per le città e per i castelli e offrivano, per un minimo compenso, i loro spettacoli. Alcuni temi fondamentali della ballata inglese (es. la leggenda di Robin Hood) e cavalieri, venivano elaborati in cicli e narrati nelle sale dei palazzi o nei cortili delle locande. Nel mumming dei cavalieri mascherati giungevano in processione e portando doni alla casa del nobile signore in festa; senza parlare e mimando ogni azione, invitavano il padrone di casa a giocare a dadi con dadi truccati sì da farlo sempre vincere. Quando il gioco era finito i mummers accettavano cibi e bevande e i musicisti giunti con loro davano il via alle danze. I mummings vennero vietati con un decreto emesso nel 1418 perché considerati rischiosi: dietro alle maschere potevano nascondersi ladri o assassini.