Dalla tragedia al mito dei caduti: riassunto

Riassunto del testo "Le guerre mondiali: dalla tragedia al mito dei caduti" di George Mosse, per l'esame di storia contemporanea (8 pagine formato doc)

Appunto di nefeli

DALLA TRAGEDIA AL MITO DEI CADUTI: RIASSUNTO

George L.

Mosse
Le guerre mondiali dala trgedia al mito dei caduti. Capitolo primo. Introduzione: una diversa specie di guerra.
L’epoca contemporanea è l’epoca delle masse. Così anche la morte in guerra è divenuta, nelle guerre della contemporaneità, una morte di massa. Nella prima guerra mondiale morirono circa 13 milioni di uomini un numero nemmeno comparabile con quello delle guerre precedenti (la campagna napoleonica in Russia, la più cruenta prima del 1914 era costata 400.000 vite).
Per i vertici di tutte le nazioni belligeranti e per le stesse popolazioni si pose il problema di rendere accettabile la morte di massa. A questo scopo fu costruito, in parte spontaneamente (dai volontari e dai reduci di guerra) e in parte deliberatamente (dalla propaganda) il mito dell’esperienza di guerra (m.e.g.).

Prima e Seconda guerra mondiale: riassunto

LE GUERRE MONDIALI DALLA TRAGEDIA AL MITO DEI CADUTI RIASSUNTO

Parte prima.

Le fondamenta. Capitolo secondo. Volontari in guerra. Il m.e.g. affonda le sue radici nell’esperienza delle prime guerre nazionali (guerre della Rivoluzione francese e guerre di liberazione tedesca).
Prima della Rivoluzione francese, le guerre erano state combattute da mercenari professionisti per la difesa o l’accrescimento della potenza di un monarca. L’Assemblea Legislativa, non disponendo delle risorse per pagare un esercito mercenario, introdusse l’arruolamento volontario dei cittadini. Il successo delle campagne napoleoniche mostrò la straordinaria efficacia di questo esercito di volontari.
Dalla fine del ‘700 (con l’affermarsi in tutta Europa delle idee e delle pratiche del nazionalismo) in poi le guerre furono guerre nazionali, combattute in nome una nazione da una massa nazionalizzata. La potenza dell’idea di ‘nazione’ trasformò la guerra da affare di pochi a esperienza di massa.

La Seconda guerra mondiale in Italia: riassunto

GEORGE L MOSSE LE GUERRE MONDIALI RIASSUNTO

Lo stesso status di soldato subì una radicale trasformazione. Mentre i mercenari avevano costituito un gruppo marginale, temuto e disprezzato, la condizione di soldato–cittandino era ad un tempo altamente ammirata e alla portata di tutti.
Per la prima volta i cittadini andarono volontari in guerra, convinti da motivazioni diverse:
1) desiderio di combattere in nome della propria nazione;
2) ripulsa della società impersonale, complessa e opprimente, ricerca di un nuovo senso del vivere;
3) ideale del cameratismo e della virilità;
4) impulso al saccheggio e aspettativa di ricchi bottini di guerra.
In ogni caso la guerra si presentava come una esperienza straordinaria, ad un tempo sacra ed avventurosa, opposta alla routine della vita quotidiana borghese.
Gli atteggiamenti del volontari nei confronti della guerra sono particolarmente rilevanti perché la nascita m.e.g. fu in larga misura opera loro. Il m.e.g. nacque dai resoconti, soprattutto sotto forma di poesie e di canzoni, dei soldati che tornavano dal fronte. Ma naturalmente non tutti i soldati resero pubblica la loro esperienza. La massima parte delle descrizioni dell’esperienza di guerra si devono al gruppo più entusiasta della guerra, ovvero una ristretta minoranza di giovani volontari colti (formati alla cultura del romanticismo) e di estrazione borghese.