L'unità d'Italia
I rapporti fra Cavour e Bismark, il fallimento delle rivoluzioni carbonare de '48-'49 (formato word pg 4) (0 pagine formato doc)
L'Unità d'Italia L'Unità d'Italia Tra il 1861 e il 1871 si conclusero i processi d unificazione nazionale, quello tedesco e quello italiano.
Un ruolo fondamentale è stato svolto in Prussia da Bismarck e in Piemonte da Cavour. Indiscussi protagonisti dell'unificazione politica in Italia furono i ceti Borghesi sostenuti anche dalle classi meno abbienti. A differenza della Germania che dovette subire l'iniziativa politica della aristocrazia terriera e della casta militare. L'unità d'Italia nacque dalla combinazione politica di Cavour e dalla monarchia Sabauda, e dalle insurrezioni nell'Italia centrale e la spedizioni Garibaldina nel Sud. Dopo il fallimento delle rivoluzioni carbonare del 48/49, in Italia fu bloccata la crescita di sviluppo, poiché era presenta l'egemonia austriaca. I vecchi sovrani ritornarono al trono. Il regno delle due sicilie e quello Lombardo-Veneto assolutista, i quali furono soppressi dal fisco che colpiva gli imprenditori, i commercianti e ceti popolari. Lo Stato pontificio fu riorganizzato secondo un vecchio modello teocratico assolutista. Questo cambiamento viene chiamato la seconda restaurazione in Italia. Un caso a parte rappresenta il Piemonte, che era presieduto dal moderato Massimo d'Azzeglio, che portò avanti l'istituzione dello Statuto Albertino, approvato dalla maggioranza parlamentare, e da Vittorio Emanuele II. Nel 1950 fu presentato un progetto presentato dal ministro di giustizia Siccardi, che potava fine ai privilegi che portava il clero, e fu subito scontro. Una figura di alta rilevanza che vide protagonista di questa vicenda, è certamente Camillo Benso di Cavour, aristocratico uomo d'affari e proprietario terriero. Direttore di un battagliero organo di stampa chiamato il “Risorgimento”. Cavour nacque da una famiglia nobile e aristocratica, la sua formazione culturale fu assai elevata. Il suo pensiero politico era quello del liberalismo moderato, molto lontano dai valori della democrazia ottocentesca. Esso puntava sull'istituzione di un governo monarchico costituzionale, ammirava il modello britannico e aveva fiducia sulle virtù del liberalismo. Nel 1850 collaborò con d'Azeglio e nel Novembre 1852 fu incaricato di formare il nuovo governo. La salita di Cavour segnò una svolta decisiva sul piano istituzionale, uno di questi l'evento dello Statuto Albertino. Prima come ministro dell'agricoltura e poi come presidente del consiglio, Cavour sviluppò l'economia del Piemonte, infatti furono stipulati trattati con Francia, Belgio, Austria e Gran Bretagna. Fu abolito il dazio sul grano, furono costruite nuove infrastrutture che aiutarono la crescita graduale e l'ascesa di una potenza economica a livello Europeo. Dopo le sconfitte dell'attività carbonara Mazzini e i mazziniani puntavano ancora una volta alla realizzazione di un movimento che induceva l'Italia all'unione. I risultati però fallirono poiché la polizia austriaca soppresse i colpi dell'organizzazione mazziniana. Molti furono e gli arresti e mol